Sono le specie aliene ad essere la causa principale delle estinzioni globali recenti secondo studio

Se si calcolano le estinzioni di animali e piante degli ultimi 500 anni, sono le specie aliene rappresentare la minaccia principale e non, come si potrebbe pensare, gli esseri umani (almeno in maniera diretta), i cambiamenti climatici o l’inquinamento in generale.
Secondo uno studio, pubblicato su Frontiers in Ecology and the Environment, dal 1500 le specie “esotiche” sono state le uniche responsabili di ben 126 estinzioni, il 13% del numero totale.

Delle 953 estinzioni analizzate dai ricercatori, ben 300 sono infatti avvenute a causa di specie aliene.
La ricerca, dunque, sottolinea ancora di più il rischio che proviene dall’immissione, naturale o artificiale, quando causata dall’uomo, nell’ambiente di specie estranee e ciò vale non solo per gli animali ma anche per le piante.

Secondo Tim Blackburn, ricercatore dell’University College London, uno degli autori della ricerca, questo studio porta sul tavolo nuove prove che dimostrano che l’origine biogeografica di una specie risulta molto importante per quanto riguarda il suo impatto su un ecosistema.
L’invasione di una sola specie aliena in un ecosistema può essere sufficiente per cassare l’estinzione di una o più specie autoctone. Lo stesso studio non è invece trovato prove riguardo al fatto che una specie autoctona possa da sola essere causa dell’estinzione di un’altra specie autoctona.

Tra le specie aliene più pericolose sono stati individuati ratti neri, ratti marroni, ratti del Pacifico e gatti selvatici.
C’è da specificare che, in ogni caso, dietro l’immissione in taluni habitat di questi animali invasivi c’è sempre l’uomo: molti di essi si sono trasferiti, infatti, da una parte del globo all’altra, per esempio, a bordo di mezzi di trasporto quali navi e imbarcazioni di ogni tipo.
Alcuni animali e piante, invece, sono stati introdotti, sempre dall’uomo, in maniera intenzionale (si pensi, per esempio, alle volpi o ai gatti oppure alle piantagioni o alle piante ornamentali).

Fonti e approfondimenti

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