Sostanze chimiche industriali PFAS passano dalla madre al feto durante gravidanza

Il gruppo dei PFAS, definiti anche sostanze perfluoroalchiliche, è rappresentata da prodotti chimici industriali che hanno varie proprietà, tra cui quella di poter resistere all’acqua e grassi. Queste sostanze chimiche sono utilizzate in tantissimi prodotti, per le confezioni del cibo o per indumenti, padelle, detergenti, schiume antincendio, eccetera.
Uno studio prodotto dal Karolinska Institutet in Svezia, pubblicato su Environment International, ha approfondito proprio le influenze che questi prodotti chimici possono avere sull’uomo, in particolare sulle donne incinte.

I ricercatori hanno scoperto che i PFAS riescono a passare attraverso la placenta durante la gravidanza e si accumulano nel tessuto fetale. Ora saranno necessarie ulteriori ricerche per capire se il contatto tra PFAS e tessuto fetale possa avere conseguenze negative ma quel che è sicuro, al momento, è che non si tratta di contatti benefici.
I ricercatori, come afferma Richelle Duque Björvang, uno degli autori dello studio, si sono concentrati in particolare su sei sostanze PFAS e si sono accorti che tutte appaiono, nella stessa misura, nel tessuto fetale così come nella placenta.
Questo significa che quando il bambino nasce, ha già accumulato un po’ di queste sostanze chimiche in organi quali polmoni, fegato e cervello.

Lo studio ha analizzato campioni di tessuto da 78 embrioni e feti di età compresa tra 7 e 42 settimane.
Secondo Pauliina Damdimopoulou, ricercatrice presso il Karolinska Institutet ed una delle autrici dello studio, “Questo dimostra quanto sia importante fare più ricerca sugli effetti sulla salute delle diverse sostanze chimiche, specialmente a lungo termine. I valori soglia attuali sono basati su una popolazione adulta piuttosto che su feti, che sono molto più sensibili.”
Secondo gli stessi ricercatori, la maggior parte dei PFAS che ingeriamo viene dal cibo: . “Li ingeriamo come un cocktail di sostanze che possono anche interagire tra loro”, ricorda la Damdimopoulou.

Fonti e approfondimenti

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