Sottile pellicola nanoscopica converte calore in energia

L'illustrazione mostra come funziona il sistema con la pellicola per riconvertire il calore in energia (credito: Shishir Pandya)

Come ben si sa, buona parte dell’energia prodotta ed utilizzata oggi viene letteralmente sprecata sotto forma di calore dai dispositivi elettrici che utilizziamo quotidianamente. Limitare la dispersione del calore non si rivela di certo facile e non molti progressi sono stati rifatti da quando gli stessi dispositivi elettrici sono diventati oggetti quotidiani e quindi alla portata di tutti.

Una nuova ricerca, portata avanti da un gruppo di ingegneri della University of California, Berkeley, è incentrata proprio su questo aspetto. In questo caso i ricercatori pensano di aver trovato una soluzione non tanto per limitare la dissipazione del calore ma per convertire quest’ultimo in energia elettrica e quindi poterlo riutilizzare.
Ciò può avvenire tramite una sottilissima pellicola che può essere applicata ai dispositivi elettrici che producono valore di scarto. Questa pellicola utilizza un processo denominato “conversione dell’energia piroelettrica” e si adatta in maniera particolare a quelle fonti di calore inferiori ai 100 °C, a sua volta denominato calore di scarto di bassa qualità, in quanto non facilmente sfruttabile perché caratterizzato da una temperatura non elevatissima.

Si tratta di una tecnologia nanoscopica caratterizzata dall’utilizzo di una sottile pellicola che potrebbe raccogliere in maniera pressoché passiva il calore dopo essere stata facilmente installata praticamente su qualunque componente elettronico.
Tuttavia la gamma di applicazioni sembra abbastanza ampia anche perché questo sistema, rispetto agli altri che sfruttano la conversione dell’energia piezoelettrica, mostra livelli di efficienza più elevati come sottolinea anche Lane Martin, professore di scienza dei materiali e di ingegneria ed uno degli autori della ricerca: “Sappiamo di aver bisogno di nuove fonti energetiche ma dobbiamo anche fare meglio nell’utilizzare l’energia che abbiamo già. Queste pellicole sottili possono aiutarci a spremere più energia rispetto a quanto facciamo oggi con qualsiasi fonte di energia”.

Fonti e approfondimenti

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