
La questione riguardante i problemi creati dallo spargimento del sale nelle strade, un’azione effettuata soprattutto per contrastare i livelli di neve nelle vie di comunicazione, torna oggetto di un un nuovo studio, stavolta pubblicato su Chemistry and Ecology.
I ricercatori credono infatti che gli effetti relativi alla contaminazione chimica dovuta allo spargimento del sale nelle strade possono portare gravi danni agli anfibi nativi dando dei vantaggi forse determinanti agli anfibi non nativi.
È di questo parere un team di ricercatori della Binghamton University.
I ricercatori si sono concentrati soprattutto sulla Lithobates pipiens, definita anche “rana leopardo”, una rana originaria del Nordamerica, e sulla Xenopus laevis, conosciuta anche come xenopo liscio o rana artigliata africana o rana africana dai piedi ad artiglio, originaria dell’Africa.
I ricercatori scoprivano che la rana non nativa sopportava molto meglio i cambiamenti chimici dovuti al sale. Ciò suggeriva che le specie di anfibi non nativi possono avere un vantaggio competitivo determinante quando introdotti nel nuovo ambiente.
Gli ecosistemi acquatici dove le rane vivono, infatti, sono estremamente sensibile ai cambiamenti dei livelli di sale, cambiamenti che possono portare a modificazioni chimiche dell’acqua.
“Le persone stanno cambiando gli ambienti naturali in molti modi, quindi è importante capire come questi cambiamenti influenzano le popolazioni selvatiche di piante e animali, al fine di proteggerli meglio”, dichiara George Meindl, ricercatore in studi ambientali e uno degli autori dello studio.
I ricercatori hanno effettuato anche esperimenti in laboratorio esponendo le uova delle rane a soluzioni di metalli che imitavano le modificazioni chimiche causate dal sale. I ricercatori scoprivano che gli aumenti delle concentrazioni di metalli comportavano effettivamente una minore suscettibilità al sale da parte dei girini non nativi. I girini nativi erano infatti caratterizzati da livelli di morte più accelerati.
Questi risultati mostrano che l’utilizzo del sale potrebbe effettivamente dare un vantaggio alle specie invasive, almeno per quanto riguarda le rane analizzate.