
Glutei più grandi possono essere di grande aiuto per la velocità durante la corsa e in generale le prestazioni di sprint. È la conclusione di un nuovo studio condotto da Rob Miller, studente di dottorato della Loughborough University, e Jonathan Folland, un professore ed esperto di prestazioni neuromuscolari della stessa università.
I ricercatori hanno analizzato in dettaglio l’anatomia dei muscoli di vari velocisti, di quelli che corrono i 100 metri, per scoprire quali erano i muscoli delle gambe più importanti per lo sprint. Hanno scoperto che i muscoli dei velocisti d’élite (quelli che avevano un record personale medio di 9,99 secondi sui 100 metri) si differenziavano dagli altri velocisti, sostanzialmente uomini sani e non allenati a livello professionale.
I migliori velocisti erano naturalmente più muscolosi degli altri ma in particolare i ricercatori hanno scoperto che variavano le dimensioni del grande gluteo, un voluminoso muscolo del gluteo che unisce le pelvi al femore. Anzi, secondo i ricercatori questo muscolo è quello chiave per raggiungere la velocità massima.
Hanno inoltre trovato una differenza di dimensioni in media del 32% nei muscoli estensori dell’anca tra i corridori d’élite e gli altri. Altri muscoli, invece, come quelli dei flessori plantari, sostanzialmente i muscoli del polpaccio, risultavano invece essere abbastanza simili in dimensioni tra i due gruppi.
Tuttavia il 44% della variabilità nelle prestazioni si poteva spiegare solo con le differenze di dimensioni del grande gluteo. Quest’ultimo risultava essere il 45% in media più grande nei velocisti d’elite rispetto agli altri.
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“Questo è sorprendente perché si pensa che lo sprint sia influenzato da molti fattori – tecnica, psicologia, nutrizione, anatomia di altre strutture – così trovare un singolo muscolo che da solo sembra così importante, spiegando quasi la metà della variabilità, è notevole”, spiega Folland.
Dunque, secondo i risultati conseguiti da questo studio, sembra proprio che il muscolo principale del gluteo sia quello più importante per quanto riguarda lo sprint sui tratti brevi, molto probabilmente perché questo muscolo permette di generare un livello maggiore di potenza nel movimento della gamba e dunque una velocità di scatto più grande.
Approfondimenti
- The Muscle Morphology of Elite Sprint Running: Medicine & Science in Sports & Exercise (IA) (DOI: 10.1249/MSS.0000000000002522)
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