
La pelle perde un consistente quantitativo di cellule morte che si vanno a staccare dalla superficie della stessa sotto forma di piccole e microscopiche squame. Una nuova ricerca, presentata oggi sul sito della Università di Hong Kong, dimostra che questi “rifiuti” della pelle sono la causa primaria dei cattivi odori che si formano negli ambienti chiusi dove è attivo un condizionatore, anche in quegli ambienti molto puliti e privi di polvere.
Secondo i ricercatori, infatti, l’accumulo e la degradazione batterica di queste “squame” all’interno delle unità di raffreddamento provoca un odore cattivo paragonabile a quello dell’urina.
In particolare, secondo i ricercatori, le escrezioni della pelle del corpo umano vanno ad aumentare l’acido grasso volatile prodotto dai batteri che hanno già colonizzato le parti interne delle unità di raffreddamento.
Le squame della pelle contengono cheratina e altri nutrienti come i lipidi di cui i microbi sono ghiotti. Quando microbi e batteri vanno a consumare questi “rifiuti” li scompongono in ammonio e quest’ultimo, soprattutto quando vi è una quantità limitata di carbonio nell’aria, vanno poi a causare il cattivo odore.
Secondo Lai Ka-man, autore principale dello studio e professore associato del Dipartimento di biologia dell’Università di Hong Kong, l’unico modo per controllare questi cattivi odori è installare un filtro appropriato che vada a catturare proprio queste rimanenze della pelle tenendo a mente che queste squame vantano una dimensione di solito non superiore a 10 micrometri (un micrometro è Un millesimo di millimetro).