Statine collegate a minor rischio di morte in pazienti con demenza in nuovo studio

Le statine, di solito utilizzate per diminuire il livello del colesterolo, potrebbero essere collegate ad una riduzione del rischio di mortalità nelle persone affette da demenza.
È il risultato che ha ottenuto Bojana Petek, ricercatore del centro medico universitario di Lubiana, Slovenia, e del Karolinska Institutet, Svezia.

Il ricercatore, che ha analizzato i dati di 44.920 pazienti affetti da demenza prelevati da un database svedese, dati risalenti al periodo tra il 2008 e il 2015, ha dedotto che coloro che utilizzavano le statine erano caratterizzati da un rischio inferiore 22% di morire per tutte le cause.

Inoltre chi utilizzava le statine mostrava una riedizione del 23% di rischio di ictus. L’effetto però diventava ancora maggiore per quei pazienti con demenza vascolare, la tipologia di demenza più comune dopo l’Alzheimer.
Secondo i ricercatori questi ultimi mostravano un rischio di mortalità inferiore di ben il 29% rispetto a chi non utilizzava statine. Inoltre l’effetto era in generale più forte per i pazienti con un’età inferiore ai 75 anni (riduzione di 27%) e nei maschi (26%).

Come specifica lo stesso Petek, però, si tratta solo di uno studio di coorte che ha trovato dei collegamenti e l’effetto delle statine sui rischi di morte nei pazienti con demenza non è chiaro. In sostanza non si può affermare che le statine siano una causa diretta del declino della mortalità.
Tuttavia come specifica Sara Garcia-Ptacek del Karolinska Institutet, altra ricercatrice impegnata nello studio, i risultati sono incoraggianti e suggeriscono “che i pazienti con demenza beneficiano di statine in misura simile rispetto ai pazienti senza demenza”.

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