Stella di Tabby, forse è esoluna in corso di distruzione a provocare oscuramenti

Un disco di materiali provenienti da una esoluna in corso di distruzione si starebbe accumulando intorno alla stella di Tabby secondo i ricercatori (credito: NASA/JPL-Caltech)

Un nuovo studio riprende il filo del discorso riguardante la stella di Tabby (KIC 8462852), una stella della sequenza principale di tipo F distante da noi circa 1470 anni luce.

Si tratta di un astro che ha fatto discutere negli ultimi tempi quando sono state scoperte fasi di oscuramento della sua luminosità, ancora oggi non spiegate, che hanno fatto parlare anche di una possibile sfera di Dyson costruita da una civiltà intelligenti extraterrestri, una delle ipotesi meno plausibili, in ogni caso.

Uno gruppo di astronomi della Columbia university crede di aver individuato la causa delle stranezze relative alla luminosità di questa stella.
In uno studio, pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, i ricercatori propongono che questo oscuramento possa essere causato da un disco di detriti i quali sono “strappati” da una esoluna in fase di distruzione causata proprio dalla gravità della stella.

Si tratterebbe di una luna che una volta orbitava intorno ad uno dei pianeti che a sua volta orbitano intorno alla stella.
Per qualche motivo, la forza gravitazionale della stella ha cominciato a “strappare” questa luna dal suo pianeta attraendola a sè.

L’esoluna si starebbe posizionando in una nuova orbita intorno alla stella. In questa nuova orbita le radiazioni stellari risulterebbero però molto più forti rispetto a quelle della precedente orbita e ciò sta causando la lenta distruzione di questa esoluna.

Questi detriti si stanno accumulando intorno alla stella e in alcune fasi bloccano la luce che dalla stella arriva alla Terra.
Come spiega Brian Metzger, uno degli astrofisici che ha condotto lo studio insieme ai colleghi Miguel Martinez e Nicholas Stone, questo corpo, forse un mondo di ghiaccio che sta evaporando e “vomitando” questi detriti, evaporerà completamente nel corso di un periodo che durerà milioni di anni. In un certo senso, considerata la nostra posizione e la natura dell’evento stesso, siamo fortunati a poterne essere testimoni.

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