
Viene definito come “senza precedenti” il gruppo di stelle rosse giganti oscillanti scoperto da un team di astronomi dell’Istituto di Astronomia (IfA), Università delle Hawaii.
All’interno della maggior parte delle stelle, infatti, esiste un fenomeno di propagazione di onde sonore il cui effetto può essere osservato anche nella fotosfera. Queste oscillazioni avvengono anche all’interno del nostro sole e il loro studio, realizzato nel contesto della cosiddetta “astrosismologia”, è molto importante perché fornisce numerose informazioni sulla struttura interna delle stelle.
Le stelle rosse giganti oscillanti oggetto di questo studio sono state scoperte grazie al telescopio spaziale TESS. Quest’ultimo, tra l’altro, si è rivelato particolarmente adatto per scoprire questo tipo di stelle in quanto è uno strumento molto sensibile ai cambiamenti di luminosità delle stelle.
Marc Hon, uno degli scienziati impegnati nello studio nonché membro della NASA, spiega che, usando solo un mese di osservazioni del telescopio spaziale TESS, è stato possibile calcolare con una precisione altissima caratteristiche quali la massa e la dimensione di queste stelle giganti. Ciò è stato possibile grazie ad una amplissima copertura da parte di questo telescopio che ha permesso misurazioni uniformi in una vasta regione del cielo, come spiega lo stesso Hon.
Questa scoperta potrebbe servire per capire di più riguardo alle oscillazioni del nostro sole. Le prime osservazioni che hanno scoperto oscillazioni simili anche in altre stelle sono state possibili grazie ad un telescopio spaziale francese, Convection, Rotation and Planetary Transits, che però ha smesso di operare dal 2013.
In effetti oscillazioni simili a quelle del sole si verificano in circa l’1% dei campioni di stelle giganti ma da quando con TESS opera ne sono state scoperte moltissime e quindi ora i casi sono tantissimi.
Così tanti che gli stessi ricercatori hanno dovuto utilizzare un particolare algoritmo informatico per riconoscere solo quelle “oscillanti”. Hanno utilizzato una sorta di “rete neurale” con la quale hanno elaborato tantissimi dati di TESS, di oltre 150.000 stelle e delle quali 20.000, poi, sono risultate giganti rosse oscillanti.
Quindi, utilizzando i dati di un altro telescopio spaziale, il Gaia dell’agenzia spaziale europea, i ricercatori hanno tracciato questi gruppi di stelle nel cielo. Tra l’altro hanno trovato conferma di una previsione astronomica secondo cui le stelle più giovani e con una massa più grande si troverebbero più vicine al piano della galassia. “La nostra mappa dimostra per la prima volta che questo è davvero il caso in quasi tutto il cielo”, spiega Huber. “Con l’aiuto di Gaia, TESS ci ha ora regalato i biglietti per un concerto di giganti rosse nel cielo”.