La stimolazione cerebrale non invasiva può rivelarsi utile per migliorare il tasso di astinenza dal fumo diversi mesi dopo aver messo secondo un comunicato emesso dalla Society for the Study of Addiction.[1] Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Addiction.[2]
Stimolazione cerebrale non invasiva
Il comunicato spiega che la stimolazione cerebrale non invasiva è emersa, nel corso degli ultimi anni, come un’opzione utilizzata per il disturbo relativo al consumo dell’alcol nonché per altri disturbi collegati all’utilizzo di sostanze o dipendenze.
Lo studio: una revisione sistematica
I ricercatori dell’ospedale universitario di Dijon, Francia, hanno realizzato una revisione sistematica per capire l’efficacia di questa opzione per quanto riguarda i fumatori adulti. La revisione comprendeva sette studi precedenti e in totale i pazienti erano 199.
Conclusioni
I ricercatori sono giunti alla conclusione che i soggetti fumatori sottoposti a stimolazione cerebrale non invasiva mostravano probabilità 2,39 volte più grande di astenersi dal fumo sul lungo periodo rispetto ai soggetti fumatori che ricevevano una stimolazione fittizia.
Anche se lo studio è modesto in termini di ricerche precedenti prese in considerazione, come spiega Benjamin Petit, autore principale dello studio, i risultati sembrano abbastanza ” solidi”.
Il ricercatore è fiducioso che questa tecnica potrebbe essere interessante per quelle persone che vogliono smettere di fumare. Anzi, secondo i ricercatori in un prossimo futuro questo tipo di stimolazione cerebrale potrebbe essere considerata promettente in tal senso.
Stimolazione transcranica a corrente continua e stimolazione magnetica transcranica
Esistono due tipi di stimolazione cerebrale non invasiva, come spiega il comunicato. Il primo tipo è la stimolazione transcranica a corrente continua che invia un impulso ad un’intensità bassa tramite elettrodi collocati sulla testa. Il secondo tipo è la stimolazione magnetica transcranica per la quale c’è bisogno di una sorta di bobina di metallo che si colloca sul cuoio capelluto e che eroga degli impulsi magnetici i quali inducono delle correnti elettriche nel tessuto corticale.