
Secondo un nuovo interessante studio condotto da ricercatori dell’Università della California a San Francisco e di quella di Pittsburgh, stimolare a livello nervoso, anche in maniera non invasiva, il cervello può aiutare nell’apprendimento delle lingue straniere, in particolare dei suoni e delle pronunce. La stimolazione nervosa potrebbe, per esempio, avvenire tramite un dispositivo molto semplice che tra l’altro gli stessi ricercatori hanno creato per testarlo su vari volontari.
I ricercatori hanno infatti testato il nuovo dispositivo applicando una tecnica denominata stimolazione del nervo vago transcutaneo (tVNS). Il dispositivo, uno stimolatore meccanico, viene collocato nell’area dell’orecchio esterno dove riesce a stimolare uno dei rami vicini al nervo vago tramite piccoli impulsi elettrici, sostanzialmente non percettibili dall’utente.
I ricercatori hanno sperimentato il dispositivo su 36 volontari adulti di madrelingua inglese affinché imparassero ad identificare e a capire, in linguaggio naturale, i quattro toni del cinese mandarino (in questa lingua, infatti, il tono della voce può cambiare seguendo quattro stili principali e risulta molto importante anche per il significato delle parole).
I partecipanti che ricevevano le piccole scosse elettriche intorno al nervo vago avevano meno difficoltà nel distinguere il tono del cinese mandarino rispetto ai volontari del gruppo di controllo (non sottoposti alle stimolazione elettrica).
Alla fine i ricercatori calcolavano che i volontari stimolati risultavano migliori della 13% nel riconoscere i toni.
Secondo Bharath Chandrasekaran, professore del Dipartimento di Scienze e Disturbi della Comunicazione dell’Università di Pittsburgh, uno degli autori dello studio, questo dispositivo mostra che non è poi tanto vero che le persone in età adulta non possano imparare i modelli sonori di una nuova lingua oppure abbiano grosse difficoltà rispetto ai bambini: una semplice dispositivo di stimolazione elettrica rivela il campo da gioco per quanto riguarda la capacità di apprendimento delle lingue.
Ora i ricercatori vogliono capire il meccanismo neurale dietro questi risultati e scoprire se cambiando i parametri della stimolazione si può ulteriormente massimizzare la plasticità cerebrale, qualcosa che potrebbe risultare utile soprattutto nelle persone che soffrono di danni cerebrali.
Approfondimenti
- Non-invasive peripheral nerve stimulation selectively enhances speech category learning in adults | npj Science of Learning (IA) (DOI: 10.1038/s41539-020-0070-0)
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