Le conseguenze del calore sul corpo umano sono da non sottovalutare in relazione al riscaldamento globale in corso. Secondo un nuovo studio apparso su Environmental Research Letters, lo stress da calore, causato perlopiù da livelli di caldo e umidità troppo alti, potrebbe arrivare a coinvolgere ben 1,2 miliardi di persone entro il 2100 se i livelli di emissioni di gas serra attuali non cambieranno.
Il lavoro, prodotto da scienziati della Rutgers, mette dunque di nuovo in primo piano la relazione tra il maggiore calore che caratterizzerà sempre di più il mondo e le influenze dirette che si possono avere nei riguardi del corpo, oltre che sull’ambiente che ci circonda.
Ruolo dell’umidità
Inoltre questo studio considera anche il ruolo dell’umidità, cosa che altri studi che hanno analizzato gli effetti del caldo sul corpo non hanno preso troppo in considerazione. Livelli troppo alti di calore e di umidità contemporaneamente, infatti, sono molto pericolosi per la salute, come spiega Robert E. Kopp, autore senior dello studio nonché direttore del Rutgers Institute of Earth, Ocean and Atmospher Sciences.
E il pericolo non farà che aumentare nel corso dei prossimi decenni.
L’autore principale dello studio, Dawei Li, prende infatti in considerazione l’esempio di New York City: i giorni più caldi e umidi si verificano già ad oggi 11 volte più frequentemente di quanto avveniva durante il XIX secolo.
Stress da calore
Maggiore calore e maggiore umidità non fanno altro che procurare il cosiddetto “stress da calore”, una condizione in cui il corpo non è più capace di raffreddarsi attraverso la sudorazione. Ciò significa che la sua temperatura può alzarsi e se il livello di temperatura del corpo si alza troppo possono accadere danni al cervello o ad organi vitali.
Nei casi più lievi, lo stress da calore può causare solo qualche eruzione cutanea o dei crampi e nei casi un po’ più gravi si può avere il cosiddetto “colpo di calore”, una situazione che costringe anche a rimanere a letto.
Simulazioni climatiche
Per arrivare a questi risultati i ricercatori hanno creato 40 simulazioni climatiche concentrandosi su temperatura, umidità e altri fattori ambientali quale la velocità del vento, l’angolo del Sole e della radiazione solare e infrarossa nonché i dati relativi alle aree più abitate del pianeta (il caldo coinvolge maggiormente le città rispetto alle aree meno densamente abitate).
Saranno più di 500 milioni le persone esposte a temperature estreme
I modelli suggeriscono che se il pianeta si riscalda di 1,5 °C saranno più di 500 milioni le persone esposte a livelli di temperatura e di calore estremi. Se l’aumento sarà di 2 °C, le persone saranno 800 milioni. Scenari per nulla impossibili considerando che il pianeta si è già riscaldato di 1,2 °C rispetto alla fine del XIX secolo.
Se l’aumento sarà di 3 °C, saranno 1,2 miliardi le persone colpite da regolari stati di stress da calore: in questo scenario, i giorni con calore e umidità estremi, di quelli durante i quali non si può neanche uscire di casa, si verificheranno per 24 giorni all’anno in media.
Approfondimenti
- Escalating global exposure to compound heat-humidity extremes with warming – IOPscience (IA) (DOI: 10.1088/1748-9326/ab7d04) (PDF – PDF su IA)