
Una nuova ricerca da nuovo risalto alla teoria secondo cui gli esseri umani, riproducendo in maniera fortemente selettiva determinati comportamenti dei cani e favorendo la nascita e in generale la sopravvivenza di quegli esemplari maggiormente confacenti ai propri bisogni, abbiano letteralmente modellato il cervello di questi animali.
Lo studio è stato condotto dalla ricercatrice Erin Hecht e dai suoi colleghi i quali hanno eseguito scansioni di risonanza magnetica dei cervelli di 30 razze di cani.
Oltre a confermare grosse variazioni nella struttura dei cervelli di questi cani, i ricercatori si sono accorti che le differenze non erano correlate solo alla dimensione del corpo o alla forma della testa.
Hanno quindi creato mappe di sei reti cerebrali ognuna con funzioni diverse che vanno dal legame sociale fino al movimento e ognuna delle quali associata ad almeno una caratteristica comportamentale.
Secondo gli stessi ricercatori, studiare e capire le variazioni neuroanatomiche causate dall’evoluzione nei cani offre un’opportunità unica per capire la relazione che c’è tra la struttura del cervello e il comportamento.
Approfondimenti
- Significant neuroanatomical variation among domestic dog breeds | Journal of Neuroscience (IA) (DOI: 10.1523/JNEUROSCI.0303-19.2019 )
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