
Un interessante studio ha a paragone gli effetti sulla pelle dei tatuaggi permanenti e di quelli temporanei, come riferisce uno un comunicato emesso dall’Università di Granada, Spagna,[1] pubblicato su JCM.
Il risultato per certi versi è sorprendente: quelli temporanei sarebbero più dannosi per la pelle rispetto ai tatuaggi classici, ossia quelli permanenti, fatti con aghi che penetrano nella pelle.
Livello più basso di idratazione
Secondo quanto spiega José Pablo Serrano, uno degli autori dello studio, le epidermidi analizzate su cui erano stati applicati i tatuaggi non permanenti (“temporary transfer tattoos”, come vengono chiamati nell’articolo sul sito della UGR),[1] quelli temporanei, mostravano temperature più basse, un livello più basso di idratazione dello strato corneo e una più bassa capacità complessiva antiossidante rispetto alla pelle non tatuata.[1]
Un livello di perdita d’acqua transepidermica più alto delle zone della pelle su cui erano stati applicati i tatuaggi temporanei potrebbe suggerire, secondo il comunicato, un danno alla barriera protettiva epidermica.[1]
Tatuaggi temporanei trasferibili da usare con cautela
I tatuaggi temporanei trasferibili dovrebbero essere usati con più cautela, secondo lo stesso comunicato, soprattutto da parte di persone che già soffrono di patologie della pelle come psoriasi o dermatite atopica.[1]
Si tratta di uno studio importante anche perché la maggior parte degli studi legati agli effetti dei tatuaggi sulla pelle fatti in passato sono inerenti ai tatuaggi permanenti e non a quelli di tipo temporaneo. E nella maggior parte dei casi i danni alla pelle inflitti dai tatuaggi permanenti sono relativi a problemi con il metodo che si utilizza per imprimere i pigmenti nella pelle con gli aghi (ad esempio infezioni, reazioni allergiche varie, granulomi, eccetera).[1]
Tatuaggi temporanei a base di henné
Secondo lo stesso comunicato ci sono poi altre tipologie di tatuaggi temporanei, tra cui quelli a base di henné (pianta delle Lythraceae)[3] che in passato sono stati collegati a molte reazioni allergiche. Questi tatuaggi temporali, però, non sono stati analizzati in questo studio.[1]
Tatuaggi permanenti sembrano non creare danni grandi alla barriera epidermica
Secondo i ricercatori tutto sommato gli effetti dei tatuaggi permanenti sulla barriera epidermica non risulterebbero così gravi se si fa eccezione per quelli relativi al “processo traumatico del tatuaggio”. Durante la fase del tatuaggio stesso, si possono verificare reazioni cutanee avverse ma, secondo questo studio, la pelle che viene tatuata in maniera permanente non differisce poi molto dalla pelle non tatuata: “Abbiamo concluso che i tatuaggi permanenti non sembrano influenzare in modo significativo la funzione della barriera epidermica, cosa che fanno i tatuaggi trasferibili”, riferisce Serrano.[1]
Consulto dal dermatologo potrebbe essere molto utile
Il processo relativo al tatuaggio permanente, in ogni caso, può essere “traumatico” per la pelle e comunque non privo di complicazioni e quindi si raccomanda di fare sempre attenzione prima di decidere di applicarne uno sulla propria pelle. Bisogna informarsi, soprattutto sui rischi di infezione e di allergia, e scegliere saloni professionali che abbiano un certo livello di qualità, soprattutto di igiene.
Una cosa utile sarebbe sapere in anticipo le tipologie di pigmenti che verranno utilizzati (si potrebbero per esempio eseguire dei test relativi a possibili reazioni allergiche, un consiglio che probabilmente potrebbe rivelarsi utile soprattutto per le persone già soggette ad allergie della pelle).
Un consulto dal dermatologo, prima dell’applicazione di un tatuaggio permanente, potrebbe inoltre rivelarsi molto utile.[1]
Note e approfondimenti
- Temporary transfer tattoos, often used by children, can disrupt the skin’s protective barrier function – Canal UGR (IA)
- JCM | Epidermal Barrier Function and Skin Homeostasis in Skin with Permanent and Adhesive Tattoos: A Cross-Sectional Study (IA) (DOI: 10.3390/jcm10040888)
- Lawsonia inermis – Wikipedia in inglese (IA)