
Sulla rivista Sexually Transmitted Diseases è apparso un interessante studio relativo alla correlazione esistente tra i tassi di sfratto negli Stati Uniti e il numero delle malattie sessualmente trasmissibili.
Secondo lo studio, infatti, in quelle contee dove il tasso di sfratto è più alto esistono tassi più alti anche di due malattie infettive comuni, la clamidia e la gonorrea, due malattie che, secondo i Centers for Disease Control, sono in aumento negli ultimi anni negli Stati Uniti.
Secondo Linda Niccolai, prima autrice dello studio e docente di epidemiologia della Yale, questi risultati indicano abbastanza chiaramente “che l’instabilità abitativa può giocare un ruolo nel rischio aumentato di infezioni sessualmente trasmissibili interrompendo relazioni a lungo termine e portando a relazioni nuove o più casuali”.
Cambiare casa, e facendolo in maniera forzata, infatti, sembra portare le persone ad essere “più propense a impegnarsi in rapporti sessuali più rischiosi” in quanto “la loro vulnerabilità economica aumenta”. Queste stesse persone infatti “possono impegnarsi in pratiche sessuali in cambio di beni di prima necessità”.
La diseguaglianza abitativa negli Stati Uniti ha raggiunto gli ultimi anni,a seguito anche della grande crisi, un picco che non si vedeva dagli anni 30 con molti affittuari che non possono permettersi di pagare gli affitti e che si aspettano di essere sfrattati nei prossimi mesi.
Fonti e approfondimenti
- Study finds correlation between eviction rates in the US and high number of STIs (IA)
- Eviction From Renter-occupied Households and Rates of Sexually Transmitted Infections: A County-level Ecological Analysis (DOI: 10.1097/OLQ.0000000000000904) (IA)
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