
Inondazioni massicce fuoriuscire da laghi formatisi nei crateri hanno provocato forti azioni erosive su Marte nel suo lontano passato. Questi enormi flussi d’acqua hanno infatti scavato grandi voragini portando alla creazione di enormi valli e spostando quantità di sedimenti eccezionali secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Università del Texas ad Austin.
Si tratta dello stesso fenomeno di erosione causato dalle acque che avviene sulla Terra con la differenza che sul pianeta rosso il fenomeno deve essere avvenuto molto più velocemente a causa delle grosse quantità d’acqua.
Fenomeno importante e di livello globale
Secondo quanto spiega Tim Goudge, un assistente professore della Jackson School of Geosciences dell’università texana, si è trattato di un fenomeno importante e di livello globale. Si tratta di un risultato, quello raggiunto dallo studio che Goudge ha condotto, un po’ sorprendente in quanto si è sempre pensato che fenomeni del genere siano accaduti su Marte in maniera sporadica e che alla fine non siano stati così massicci e importanti.
I crateri su Marte, infatti, sono tantissimi e si pensa che miliardi di anni molti di essi fossero pieni d’acqua. Le tracce di una passata presenza di acqua liquida sulla superficie del pianeta rosso raccolte negli ultimi anni sono infatti tantissime e oramai manca solo la prova finale.
Margini dei crateri si rompevano e acqua esondava
Alcuni dei crateri-laghi erano così grandi che potevano essere considerati di piccoli mari. Tuttavia l’acqua poteva diventare troppa e ad un certo punto traboccava a causa della rottura dei bordi del cratere. La conseguenza era rappresentata da catastrofiche inondazioni che scavavano vere e proprie valli sulla superficie del pianeta. Questi stessi processi si verificavano molto rapidamente secondo i ricercatori.
Questi ultimi si sono rifatti ai dati raccolti dai satelliti messi in orbita intorno al pianeta. Questo studio, come spiega Goudge, rispetto agli altri però ha preso in considerazione il fenomeno a livello globale non si è limitato a studiare i crateri e le valli, erose nel lontano passato dall’acqua, individualmente.
Valli erano molto profonde
I ricercatori hanno analizzato 262 ex laghi e hanno classificato le valli in due categorie: quelle che si sono formate a seguito dell’esondazione di un lago-cratere e quelle che si sono formate distanti dai crateri, causate dal passaggio dell’acqua.
Calcolando poi varie caratteristiche di queste valli, come la lunghezza, la profondità e il volume dell’acqua che poteva attraversarle, i ricercatori sono giunti alla conclusione che le valli formatesi dalla rottura dei bordi dei crateri dovevano essere molto profonde tanto che la profondità media di una valle di questo tipo era di circa 170,5 m. Si tratta di una profondità doppia rispetto a quella media delle altre valli che invece si sono formate con il passaggio dell’acqua successiva all’inondazione (77,5 m).
Marte fortemente influenzato dalle acque
Le valli formatesi dalla rottura dei bordi dei crateri pieni d’acqua erano così profonde che molto probabilmente influenzavano la formazione delle altre valli fluviali circostanti e ciò può, in parte, spiegare la caratteristica modellazione della superficie di Marte che vediamo oggi.
Si tratta di studi che mostrano che Marte è stata influenzata dall’acqua molto di più rispetto alla Terra: quest’ultimo è geologicamente molto attivo e questo ha portato alla cancellazione di molti crateri e delle valli create dall’antica acqua cosicché oggi non possiamo praticamente studiare un fenomeno del genere sul nostro pianeta. Su Marte, invece, l’enorme energia immagazzinata da queste grosse masse d’acqua ha fatto sentire la sua influenza sul lunghissimo periodo.
Note e approfondimenti
- The importance of lake breach floods for valley incision on early Mars | Nature (IA) (DOI: 10.1038/s41586-021-03860-1)