
Il succo di amarene di Montmorency assunto ogni giorno migliora i punteggi di memoria tra gli adulti con un’età dai 65 ai 73 anni. È quanto hanno scoperto ricercatori dell’Università del Delaware che hanno pubblicato i risultati della propria ricerca su Food & Function.
Le amarene di Montmorency
Le amarene di Montmorency sono una varietà di amarena (Prunus cerasus) coltivata negli Stati Uniti, in Francia e in Canada. Il termine “Montmorency” si riferisce proprio ad una località della Francia.
Può essere considerata la ciliegia amara più popolare del Nordamerica ed è ampiamente utilizzata per fare dolci e torte oltre che per fare marmellate e conserve.
Le amarene di Montmorency sono di solito di un colore rosso chiaro e spesso sono commercializzate in forma essiccata nonché in succhi e concentrati.
L’esperimento
I ricercatori hanno effettuato esperimenti su 34 partecipanti che hanno dovuto consumare 480 ml di succo di amarene di Montmorency ogni giorno, a metà mattina e a metà sera, per un periodo di 12 settimane. Un secondo gruppo consumava invece una bevanda placebo.
Tutti partecipanti potevano considerarsi sani, non erano fumatori e non non erano mai state diagnosticate loro malattie cardiache, diabete, cancro e disturbi psichiatrici.
Risultati
Nessuno di loro, inoltre, assumeva farmaci che potessero influenzare la funzione cerebrale.
Alla fine delle 12 settimane, i ricercatori hanno analizzato i punteggi dei test riguardanti le funzioni cognitive e della memoria, test svolti attraverso una serie di questionari, e si sono accorti che i pazienti che bevevano il succo di amarena, rispetto al gruppo di controllo, mostravano punteggi migliorati sia nella funzione cognitiva che nei test di memoria soggettiva.
Mostravano anche un miglioramento del 3% dell’attenzione visiva e una riduzione del 18% degli errori durante i test per la memoria di lavoro spaziale.
Composti bioattivi
Secondo Sheau Ching Chai, ricercatore che ha condotto lo studio, i potenziali benefici delle amarene sono correlati ai composti bioattivi che contengono: polifenoli, antociani e melanina.
Sono inoltre correlati agli effetti di abbassamento della pressione sanguigna tipici delle ciliegie, cosa che influenza il flusso sanguigno al cervello.
Ulteriori ricerche dovranno essere effettuate
Detto questo, c’è da dire, come riferisce lo stesso comunicato stampa, che il numero dei partecipanti allo studio è stato piuttosto piccolo e che quindi nuove e più approfondite ricerche dovranno essere effettuate per confermare questa scoperta.