
I ricercatori dell’International Center for Radio Astronomy Research (ICRAR), dell’Oak Ridge National Laboratory negli Stati Uniti e dell’Osservatorio astronomico di Shanghai in Cina stanno testando il supercomputer più potente del mondo, denominato Summit, facendogli elaborare 400 gigabyte di dati al secondo in vista del futuro utilizzo con i dati del telescopio Square Kilometer Array (SKA).
Per fare un raffronto,la quantità di dati che questo computer riesce ad elaborare in un secondo equivale a quella di 1600 ore di video in definizione standard presenti su YouTube.
I futuri telescopi saranno così potenti ed elaboreranno una quantità di dati così grande che ci sarà bisogno di computer molto più potenti per utilizzare gli stessi dati.
Si parla soprattutto dei dati raccolti dai radiotelescopi. Questi test serviranno a capire se un giorno si potrà gestire il vero e proprio “diluvio” di dati che questa tipologia di telescopio collezionerà.
“Il fatto che abbiamo bisogno del più grande supercomputer del mondo per eseguire questo test con successo dimostra che le esigenze della SKA sono al limite di ciò che i supercomputer di oggi sono in grado di offrire”, riferisce Andreas Wicenec Andreas Wicenec, direttore di Data Intensive Astronomy dell’ICRAR il quale aggiunge che è la prima volta che i dati relativi alla radioastronomia vengono elaborati su questa scala di grandezza.

Lo Square Kilometer Array (SKA) è uno dei progetti scientifici più massivi mai ideati. Questo radiotelescopio sarà in realtà una rete di tantissimi radiotelescopi singoli, più di 130.000 antenne solo nella fase iniziale, le quali arriveranno a produrre più di 550 gigabyte di dati al secondo. Per tentare di elaborare questi dati i ricercatori faranno ricorso a Summit, il supercomputer che si trova presso l’Oak Ridge National Laboratory del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti nel Tennessee. Questo computer può eseguire 200.000 trilioni di calcoli al secondo.
A spiegare i test è Ruonan Wang, uno degli ingegneri informatici e ricercatori a Oak Ridge impegnati nel progetto: “Abbiamo utilizzato un sofisticato simulatore software scritto dagli scienziati dell’Università di Oxford e gli abbiamo fornito un modello cosmologico e la configurazione array del telescopio in modo che potesse generare dati come se provenissero dal telescopio che osserva il cielo”.
I test hanno elaborato l’esecuzione di una simulazione cosmologica dell’universo primordiale in un momento della sua storia noto come Epoca della Reionizzazione. Durante questo periodo si formarono e divennero visibili le prime stelle e le prime galassie.