
Un tipo di supernova che può completamente annientare la stella senza lasciare praticamente tracce è stato scoperto da un gruppo di ricercatori che hanno utilizzato i dati del satellite Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea.
Hanno studiato una supernova, scoperta la prima volta il 14 novembre 2016 e denominata SN 2016iet, mai vista prima.
Hanno innanzitutto scoperto che la stella che ha causato l’esplosione viveva in una regione isolata, una regione in cui si formavano poche stelle. A testimonianza di questo vi era la debole emissione di idrogeno che proveniva dalla posizione della stessa supernova. Una cosa insolita per una stella così massiccia.
Hanno poi scoperto altre caratteristiche strane: la lunga durata dell’esplosione, la grande energia emessa e le insolite tracce chimiche emesse dall’esplosione relativamente povere di elementi più pesanti, Cose per le quali non esistono avvistamenti analoghi nella letteratura astronomica.
Nello studio, pubblicato sull’Astrophysical Journal, vengono poi descritte altre caratteristiche della stella che è esplosa e che ha dato vita alla supernova.
Aveva 200 volte la massa del nostro Sole. Si tratta di stelle molto grandi e massicce che vivono poco (la vita è stimabile in milioni di anni) e che di solito muoiono emettendo nello spazio circostante notevoli quantità di metalli pesanti. Il nucleo, invece, collassa e diventa una stella di neutroni oppure un buco nero.
Tuttavia questa analizzata è una supernova a instabilità di coppia, considerabile come una “razza”diversa.
In queste supernovae il nucleo che collassa produce grandi quantità di raggi gamma. Ciò a sua volta provoca una grossa produzione di coppie di particelle e antiparticelle in fuga e ciò porta ad un’esplosione termonucleare catastrofica che praticamente annichilisce l’intera stella, incluso il nucleo.
Si pensa, dunque, che per questo tipo di supernova non resti sostanzialmente nulla. La teoria riguardante le supernovae ad instabilità di coppia prevedeva che queste esplosioni si potevano verificare solo in ambienti poveri di metallo, come le galassie nane oppure l’universo primordiale.
E questa scoperta lo conferma: la supernova SN 2016iet è infatti avvenuta in una galassia nana povera di metalli ad un miliardo di anni luce di distanza da noi.
“Questa è la prima supernova in cui il contenuto di massa e metallo della stella che esplode rientra nella gamma prevista da modelli teorici”, riferisce Sebastian Gomez, ricercatore del Center for Astrophysics ed uno degli autori dello studio.
Approfondimenti
- Total Annihilation for Supermassive Stars | Technology Org (IA)
- SN 2016iet: The Pulsational or Pair Instability Explosion of a Low-metallicity Massive CO Core Embedded in a Dense Hydrogen-poor Circumstellar Medium – IOPscience (IA) (DOI: 10.3847/1538-4357/ab2f92)
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