
Un articolo recente pubblicato in Frontiers in Space Technologies, [1] esplora strategie innovative per proteggere le basi lunari dai detriti generati dai razzi di atterraggio. Lo studio suggerisce di costruire scudi antideflagranti utilizzando rocce lunari, offrendo una soluzione pratica ed efficiente dal punto di vista energetico.
Nuovo approccio alle infrastrutture lunari
Costruire infrastrutture permanenti sulla Luna è fondamentale per le missioni future, in particolare mentre procedono i preparativi per le missioni umane su Marte. L’atterraggio e il lancio frequenti di veicoli spaziali comportano rischi significativi a causa dei detriti che generano. Questo problema è stato osservato in particolare quando i detriti della discesa dell’Apollo 12 hanno danneggiato il Surveyor III. Mentre il sistema di atterraggio umano SpaceX si prepara per le missioni con equipaggio, la necessità di scudi antideflagranti efficaci è più urgente che mai.
Utilizzo delle risorse lunari
Il trasporto di materiali da costruzione dalla Terra alla Luna è proibitivo, con un costo di circa 1,2 milioni di dollari al chilogrammo. Per mitigare questi costi, ha preso piede il concetto di utilizzo delle risorse in situ (ISRU). Questo metodo sfrutta i materiali già disponibili sulla Luna, riducendo le esigenze di trasporto ma spesso richiedendo più energia. I suggerimenti precedenti includevano il riscaldamento a microonde e la stampa 3D, ma anche questi metodi presentano delle sfide.
Un nuovo metodo di costruzione
L’articolo presenta un nuovo metodo: costruire scudi antideflagranti utilizzando massi lunari non lavorati. Questo approccio utilizza robot autonomi per raccogliere e impilare rocce, formando barriere protettive. La semplicità e l’efficienza energetica di questo metodo lo rendono molto interessante. I ricercatori hanno stimato il volume di materiale necessario e analizzato la disponibilità di massi adatti in posizioni lunari chiave. I loro calcoli mostrano che questo metodo richiede molta meno energia rispetto ad altre tecniche ISRU proposte.
Implicazioni pratiche e ricerca futura
Lo studio dimostra che l’utilizzo di massi più grandi può ridurre i tempi di costruzione, mentre una gamma di dimensioni diverse riduce al minimo la distanza di guida richiesta per l’escavatore robotico. L’efficienza di questo metodo evidenzia il suo potenziale per un’applicazione più ampia, anche su Marte. L’importanza strategica delle tecniche ISRU innovative è sottolineata come essenziale per l’esplorazione sostenibile dello spazio.