
È un WC intelligente quello descritto in un comunicato emesso dalla Digestive Disease Week® (DDW), un’associazione che tiene un’importante raduno internazionale di medici ed esperti nel campo della gastroenterologia.[1]
La nuova Smart Toilet, infatti, sviluppata da ricercatori della Duke University, si serve dell’intelligenza artificiale per analizzare le feci degli utenti onde fornire in tempo il trattamento più appropriato.
Secondo lo stesso comunicato della DDW, questo oggetto potrebbe rivelarsi particolarmente utile per i pazienti che soffrono di quei disturbi gastrointestinali di tipo cronico tra cui la malattia infiammatoria intestinale e la sindrome dell’intestino irritabile.
Come spiega Deborah Fisher, professoressa di medicina alla Duke ed una delle ricercatrici impegnate nel progetto, un oggetto del genere potrebbe aiutare in quei casi in cui i gastroenterologi fanno affidamento unicamente sulle informazioni riferite dai loro pazienti per quanto riguarda la salute gastrointestinale. E, quando le informazioni sono fornite dagli stessi pazienti, spesso possono essere inaffidabili.
Molte informazioni riguardanti le feci, infatti, sono difficili da ricordare o anche solo da sapere. Si parla, per esempio, dei complessi movimenti intestinali, della consistenza o dell’aspetto delle feci, eccetera, tutte informazioni che Smart Toilet raccoglierà e conserverà per rendere le diagnosi più tempestive ed accurate.
Si tratta di una tecnologia che può essere adattata anche alle tubature già esistenti: un dispositivo dotato di una particolare fotocamera raccoglierà in primis un’immagine ad alta definizione delle feci, immagini che permetteranno ai medici di capire la consistenza delle stesse e dunque di comprendere l’eventuale rischio di casi di costipazione o di diarrea, solo per fare due esempi. Inoltre dalle immagini si potrà comprendere l’eventuale presenza di sangue, tra le altre cose.
Il sistema è dotato di un’intelligenza artificiale addestrata dagli stessi ricercatori che hanno usato varie migliaia di immagini di feci umane che sono poi state classificate e date in pasto alla rete neurale convoluzionale del sistema, praticamente un algoritmo di apprendimento automatico che analizza le immagini.
Il nuovo WC non è ancora disponibile per il pubblico anche perché gli stessi ricercatori vogliono giungere ulteriori funzionalità tra cui anche il campionamento delle feci a livello biochimico.