
La percentuale di tagli cesarei è aumentata nel corso degli ultimi due decenni, come spiega una ricercatrice dell’Università di Bristol, Flo Martin, e quindi diventa sempre più importante capire quanto può incidere questo procedimento chirurgico sulla salute e sul benessere delle donne. La ricercatrice ha realizzato un nuovo studio per capire l’eventuale influenza del taglio cesareo sul benessere sessuale, soprattutto in relazione al parto vaginale.
Lo studio
Alcuni studi effettuati in precedenza, spiega il comunicato dell’università di inglese, avevano infatti suggerito che esiste una relazione tra la modalità del parto e il benessere sessuale, in particolare il godimento, la frequenza e il dolore collegato al sesso. In questo nuovo studio la ricercatrice, con l’aiuto dei colleghi, ha valutato diverse donne prendendo in considerazione periodi vari, fino a 18 anni dopo il parto.[1]
I risultati
La ricercatrice non riscontrava differenze tra le donne che avevano subito il taglio cesareo e quelle che avevano effettuato il parto vaginale non solo per quanto riguarda la soddisfazione sessuale ma anche per ciò che concerne la frequenza. Tuttavia notava che le donne che avevano partorito tramite taglio cesareo mostravano probabilità più alte di riferire dolore collegato al sesso fino ad 11 anni dopo il parto, in particolare dolori riguardanti la vagina (dispareunia).[1]
Il comunicato spiega che lo studio non stabilisce che il taglio cesareo causa dolore collegato al sesso anche perché non c’erano dati riguardanti il sesso prima del parto per le donne prese in esame. “Questa ricerca fornisce alle future mamme, così come alle donne che hanno partorito, informazioni davvero importanti e dimostra che non c’era differenza nel godimento sessuale o nella frequenza sessuale in nessun momento successivo al parto tra le donne che hanno partorito tramite taglio cesareo e quelle che hanno partorito per via vaginale”, spiega Martin.[1]