Finalmente il lancio è avvenuto. Il telescopio spaziale James Webb è stato lanciato su un razzo Ariane 5 della Arianespace oggi 25 dicembre 2021 dallo spazioporto europeo del Guiana Space Center di Kourou, Guyana francese.
Il prezioso telescopio, costato più di 10 miliardi di dollari, è considerato come uno dei principali successori, in termini tecnologici, del noto telescopio James Webb.
Osservare l’universo primordiale
Si crede che uno dei principali obiettivi della James Webb sarà quello di osservare il cosiddetto ” universo primordiale”: con i suoi obiettivi, che permetteranno l’osservazione all’infrarosso, il telescopio sarà infatti in grado di sfruttare molto più in profondità nei meandri dello spazio e dunque del tempo.
Ma in realtà la vera promessa del telescopio spaziale Webb, come spiega l’amministratore della NASA Bill Nelson, sarà quella di scoprire anche cose che al momento non riusciamo neanche ad immaginare o comunque teorizziamo solo vagamente, una delle caratteristiche che eccitano di più riguardo a questo nuovo, incredibile progetto dell’umanità.
Non ci sono stati problemi
Non ci sono stati problemi: il raggio Ariane 5 si è comportato come si doveva comportare e si è separato dal telescopio 27 minuti dopo l’inizio del lancio a circa 120 km di altezza. 30 minuti dopo il lancio il telescopio aveva già aperto il suo primo pannello solare il quale ha cominciato a fornire quell’energia necessaria affinché possa cominciare un viaggio che durerà all’incirca un mese e che lo porterà nel cosiddetto punto di Lagrange L2, una posizione che dista dal nostro pianeta più di 1 milione e mezzo di chilometri.
Questa particolare posizione, che farà del James Webb il telescopio spaziale più distante mai lanciato nello spazio, annullerà praticamente ogni possibilità di riparazione o di aggiornamento post-lancio, cosa che, per esempio, è avvenuta con il telescopio spaziale Hubble.
Posizione L2
La posizione L2 vedrà il telescopio Webb orbitare intorno al Sole in sincronia con la Terra. Ciò gli permetterà, a sua volta, di tenere una distanza costante sia dalla Terra che dal Sole. In questo modo il telescopio riuscirà a mantenere ottimi livelli di comunicazione con la Terra e al contempo a bloccare molto più efficacemente il calore del Sole ricevendo però il livello di luce necessaria per acquisire l’energia di cui ha bisogno.
Inoltre il telescopio riuscirà ad operare ad una temperatura di -223° centigradi, un livello di temperatura molto basso, necessario per osservare il cosmo all’infrarosso.