Telescopio spaziale russo-tedesco SRG pronto al lancio, rileverà milioni di buchi neri supermassicci

Un nuovo telescopio spaziale sarà lanciato il 21 giugno nel contesto della missione russo-tedesca denominata Spectrum-Roentgen-Gamma (Spektr-RG o SRG) grazie alla quale gli astronomi russi e quelli europei acquisiranno un’enorme mole di dati riguardo a molti oggetti cosmici.
Questo telescopio spaziale vanta un particolare strumento, denominato eROSITA, realizzato dall’Istituto Max Planck per la Fisica Extraterrestre, Germania.

Questo strumento servirà per condurre un sondaggio ai raggi X di una grande porzione del nostro cielo che durerà diversi anni e che dovrebbe servire per realizzare una mappa completa in questa parte dello spettro.
Questi dati serviranno anche per comprendere meglio l’espansione dell’universo, in particolare la sua velocità e la sua accelerazione causata, almeno si crede, dalla cosiddetta energia oscura.

SRG creerà poi, con l’aiuto anche di un secondo strumento costruito in Russia e denominato ART-XC (Astronomical Roentgen Telescope – X-ray Concentrator), una mappa con più di 100.000 ammassi galattici essendo in grado di rilevare ai raggi X il debole bagliore dei filamenti di plasma che le uniscono.
E come se non bastasse, e questo risulterà forse uno degli aspetti più interessanti della missione, individuerà più di 3 milioni di buchi neri supermassicci, la maggior parte dei quali sconosciuti, oltre a varie centinaia di migliaia di stelle nella nostra via Lattea.

Risulterà dunque un’indagine a tutto tondo. Il telescopio sarà lanciato in orbita intorno alla Terra grazie ad un Proton-M, un razzo russo, che dovrebbe partire dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.
Rispetto alle missioni precedenti che hanno visto telescopi spaziali sondare il cosmo ai raggi X, questa con l’SRG permetterà di osservare radiazioni di energia a livelli molto più alti e ciò permetterà a sua volta di discernere dettagli molto più piccoli relativamente alle strutture cosmiche lontane.

La missione dovrebbe durare quattro anni e verrà gli strumenti del telescopio sondare il cielo più volte in modo che gli astronomi possano comparare le immagini e, rilevando le differenze, acquisire molte più informazioni.
Un esempio è dato dai buchi neri supermassicci: questi ultimi in determinati momenti risultano infatti molto più luminosi (ad esempio quando divorano della materia ad alta velocità) rispetto ad altri momenti in cui sono più “quiescenti” e dunque più difficilmente rilevabili.

Inoltre il nuovo telescopio spaziale russo-tedesco potrà essere d’aiuto anche per acquisire più dettagli in relazione alla materia oscura: acquisendo determinati segnali che già in precedenza hanno mostrato dei picchi nelle emissioni dei raggi X e che sono provenienti da centri galattici, si potrebbero osservare decadimenti di particelle attualmente sconosciute e più “pesanti” dei neutrini.

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