
Un particolare metodo con il quale la natura “costruisce” le isole è stato scoperto da un gruppo di ricercatori della Simon Fraser University, Canada.
Che piccoli isolotti potessero nascere grazie al moto ondoso che smuove sabbia e ghiaia, soprattutto dai fondali, accumulandole in strati sovrapposti era cosa già nota ma questo studio rivela come anche le tempeste, aumentando il moto ondoso, possono favorire lo spostamento di veri e propri massi.
I ricercatori hanno in particolare rilevato nell’atollo Funafuti di Tuvalu la presenza di giganteschi blocchi di corallo. Questi ultimi non si sono originati sulla scogliera piatta dell’atollo ma sono o rotolati nel sito, trasportati dalle onde in tempesta. Non si tratta di sabbia e ghiaia ma di veri e propri massi di corallo che possono vantare anche più di un metro di diametro.
Esaminando questi massi col metodo del radiocarbonio, i ricercatori hanno scoperto diversi gruppi di età e hanno rilevato che l’isola di Tutago si è formata sostanzialmente 750 anni fa. Hanno inoltre rilevato che due importanti eventi tempestosi si sono verificati circa 600 e 350 anni fa. Tra l’altro questa pausa tra i due grossi eventi di tempesta ha permesso alle barriere coralline di crescere.
Secondo Paul Kench, geologo alla Simon Fraser University ed autore della ricerca, si può dunque parlare di isole come “archivi di sequenze temporalesche”.