Tempeste tropicali rendono ragni più aggressivi

Anelosimus studiosus (credito: Judy Gallagher su flickr, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons)

Un gruppo di ricercatori ha scoperto che le tempeste tropicali rendono i ragni più aggressivi.
I ricercatori Jonathan Pruitt e Alexander Little ell’Università della California a Santa Barbara hanno infatti analizzato a settembre 2018 gli effetti della tempesta tropicale Florence che ha colpito la Carolina del Nord e quella del sud e la costa orientale degli Stati Uniti.

Hanno scoperto che a sopravvivere alla tempesta erano stati perlopiù i ragni più aggressivi, rispetto agli esemplari più “docili”, e questo causava una spinta evoluzionistica che a sua volta portava a colonie di ragni più audaci, aggressive e coraggiose.
Si tratta di uno dei pochi studi che analizza gli effetti di uragani e tempeste tropicali non sugli esseri umani ma sulla fauna selvatica.

I ricercatori hanno in particolare analizzato l’Anelosimus studiosus, una specie di ragno che è già noto perché è caratterizzato da comportamenti aggressivi oppure docili.
Gli esemplari più aggressivi attaccano le prede molto velocemente ed in gran numero mentre gli esemplari più docili passano un numero maggiore di ore nella tana.

Si tratta di comportamenti che evidentemente a livello evoluzionistico si stanno corroborando e diversificando sempre di più, da una generazione all’altra.
I ricercatori pensavano che le tempeste tropicali e le forti piogge unite ai venti molto forti potessero essere alla base di questa diversificazione comportamentale.

Visitando 240 colonie di insetti in sette stati, dalla Carolina alla Florida per passare dalla Louisiana, hanno raccolto vari dati “misurando” l’aggressività dei ragni nei pressi delle loro tane.
Comparando poi questi dati con i passaggi delle tempeste tropicali o dei cicloni, hanno scoperto che le regioni con un numero maggiore di questi fenomeni atmosferici vedevano la presenza di colonie di ragni più aggressivi.

Secondo i ricercatori, cioè da spiegare nel fatto che le colonie con gli esemplari con tratti genetici più aggressivi risultano, per motivi non ancora conosciuti, più adatti per sopravvivere a questi fenomeni atmosferici e questi tratti aggressivi passavano di generazione in generazione in misura maggiore rispetto ai tratti trasmessi dai ragni più “docili” che evidentemente non riescono a sopravvivere in pari numero.
Lo studio è stato pubblicato su Nature Ecology & Evolution.

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