
I ricercatori in Brasile hanno creato zanzare transgeniche e le hanno poi rilasciate in natura in Brasile per ridurre la popolazione.
Le zanzare di sesso maschile immesse nell’ambiente si sarebbero accoppiate con le femmine e avrebbero prodotto una prole non vitale. Tuttavia, secondo uno studio apparso su Scientific Reports e il relativo comunicato stampa apparso sul sito dell’Università di Yale, le cose non sarebbero andate proprio così.
I metodi genetici per ridurre le popolazioni di zanzare, soprattutto quelle portatrici di malattie, come la Aedes aegypti, sono sempre più ricercati dagli scienziati come nuova arma di contrasto grazie anche ai notevoli progressi fatti nel settore.
Per oltre due anni i ricercatori hanno modificato geneticamente decine di milioni di maschi di Aedes aegypti e poi li hanno rilasciati nell’ambiente, nei pressi della città di Jacobina, In Brasile.
Tuttavia dopo aver raccolto campioni di zanzare native nella regione e dopo averli analizzati, gli scienziati dell’Università di Yale hanno dimostrato che i geni del ceppo di rilascio sono entrati nella popolazione generale perché parte della popolazione non era morta come previsto.
Secondo Jeffrey Powell, professore di ecologia e biologia evolutiva ed uno degli autori dello studio, la miscelazione del ceppo transgenico e della popolazione nativa non presenta rischi per la salute conosciuti, tuttavia tramite studi di laboratorio “si può prevedere quale sarà il probabile esito del rilascio di zanzare transgeniche, ma studi genetici del tipo che abbiamo fatto dovrebbero essere fatti durante e dopo tali rilasci per determinare se si è verificato qualcosa di diverso dal previsto”.
I tentativi del governo brasiliano di contrastare le malattie trasmesse dalle zanzare hanno visto l’utilizzo di nuovi ceppi di zanzare transgeniche, tra cui un ceppo che proveniva da Cuba incrociato con un altro proveniente dal Messico, ceppi che sono stati sviluppati da una società inglese di biotecnologia.
Questo studio mostra che la prole generata è “ora un mix dei loro tipi originali più quelli di Cuba e del Messico, che probabilmente portano a una popolazione più robusta”, come dichiarato nel comunicato stampa.
Secondo Powell le femmine avrebbero ad un certo punto iniziato ad evitare l’accoppiamento con i maschi modificati “alimentando un rimbalzo della popolazione”.