Terraferma e oceani degli esopianeti possono influenzare fortemente clima: un limite per le prossime osservazioni?

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Ci sono pianeti che rivolgono sempre la stessa faccia nei confronti della stella intorno alla quale orbitano, come fa la Luna nei confronti della Terra. Questi pianeti non sono rari ed è da molti anni che gli scienziati si chiedono se su di essi possa esistere la vita oppure se possono essere abitabili per forme di vita come la nostra. Qualcuno ha proposto che, forse, la vita potrebbe esistere in quelle fasce che fanno da unione tra il lato notturno e quello diurno.

Problema richiede nelle temperature

Il problema, infatti, richiede nelle temperature: il lato sempre rivolto verso la stella è naturalmente caldissimo mentre quello rivolto dall’altro lato è freddissimo. Potrebbe comunque esistere un modo attraverso il quale l’energia catturata, evidentemente in grosse quantità, dal lato diurno possa fruire in parte verso il lato notturno. In questo modo la vita potrebbe essere sostenuta. L’azione di ridistribuzione dell’energia potrebbe avvenire tramite l’atmosfera e gli oceani.

I due scenari considerati nello studio

Una squadra di scienziati dell’Università di Toronto ha voluto indagare proprio su questa possibilità. Hanno usato un modello climatico tridimensionale applicandolo ai pianeti simili alla Terra che rivolgono sempre lo stesso lato verso la stella. Si sono interessati in particolare a due scenari: nel primo il pianeta è caratterizzato dalla presenza di un continente circolare proprio nel mezzo del lato diurno, una continente circondato dall’oceano. Nel secondo scenario c’è la situazione opposta: c’è un oceano circolare nel lato diurno circondato dalla terraferma.
Lo studio poneva in considerazione anche diversi altri fattori tra cui la temperatura superficiale e il livello di umidità nell’atmosfera nonché le precipitazioni nette, la frazione nuvolosa e le diverse configurazioni del terreno.

I risultati

I ricercatori giungevano alla questione che i fattori relativi alla quantità della terraferma e alla sua configurazione risultano molto importanti per le condizioni ambientali generali del pianeta. I ricercatori scoprivano che la temperatura superficiale media poteva variare fino a 20° centigradi tra i due scenari, una differenza che può determinare la differenza tra la vita e la morte (almeno per la vita così come la conosciamo). Inoltre anche la quantità di vapore acqueo nell’atmosfera poteva variare di diversi ordini di grandezza. Infine i ricercatori scoprivano che quei pianeti con la più grande quantità di terraferma mostravano i lati diurni più caldi e più asciutti con precipitazioni confinate in piccole aree al centro.

Distribuzione della terraferma se gli esopianeti molto importante

Secondo Evelyn Macdonald, ricercatrice dell’Università di Toronto che ha realizzato lo studio, i risultati suggeriscono che la distribuzione della terraferma su un pianeta con connotazioni simili alla Terra è molto importante per quanto riguarda il suo clima globale. Si tratta di informazioni che dovrebbe essere tenute di conto per le prossime indagini che gli astronomi faranno con il Telescope spaziale James Webb. In ogni caso si tratta di risultati che, almeno per il momento, sembrano aumentare l’incertezza riguardo alle analisi del clima di un esopianeta, anche nei casi in cui la stessa composizione atmosferica può essere conosciuta. In alcuni casi, infatti, tramite la tecnica della spettroscopia di transito, è possibile analizzare le atmosfere dei pianeti. In questi casi, tuttavia, le superfici resteranno comunque molto difficili da osservare.

Note e approfondimenti

  1. Climate uncertainties caused by unknown land distribution on habitable M-Earths | Monthly Notices of the Royal Astronomical Society | Oxford Academic (DOI: 10.1093/mnras/stac1040)
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