
Un gruppo di ricercatori della Stanford University suggerisce che l’impatto che avvenne vicino alla penisola dello Yucatán, Messico, avrebbe generato enormi onde sismiche che avrebbero causato terremoti in zone molto lontane dal luogo di impatto come ad esempio il Colorado.
Gli scienziati ne hanno trovato la prova in due aree del Trinidad Lakes State Park, dove uno strato di iridio generato dall’impatto dell’asteroide segna chiaramente il confine tra le rocce del Cretaceo e quelle del Terziario
Stiamo parlando dell’epoca dell’estinzione dei dinosauri, ossia di circa 65 milioni di anni fa.
Secondo i ricercatori, tale terremoto avrebbe raggiunto il grado di intensità 6 e sarebbe stato provocato essenzialmente dalle forti onde sismiche generate dallo stesso impatto del corpo proveniente dallo spazio.
Il corpo dell’asteroide, infatti, potrebbe aver generato onde simili sismiche che si sarebbero spostate alla velocità di un metro o due al secondo.
“Il terreno si spostava verso l’alto e verso il basso, come una nave in una forte tempesta”, ha dichiarato nella nota di dispaccio Norm Sleep della Stanford University che, insieme ai suoi colleghi, ha condotto la ricerca.
Quest’estate, i ricercatori effettueranno un nuovo controllo nel Nuovo Messico, nei pressi del bacino del Raton, per cercare ulteriori segni di terremoti scatenati dall’impatto dell’asteroide che mise la parola fine all’esistenza dei dinosauri sulla terra.