TESS scopre superterra calda intorno a stella nana di tipo M lontana 49 anni luce

Immagine grande: zona che circonda LHS 3844, dati dell'Anglo-Australian Observatory Second Epoch Survey, immagine ottenuta nel 1996. Il punto rosso indica la posizione della stella LHS 3844 nell'immagine, la croce indica dove si trova attualmente. A destra in alto: la stessa zona nel 1978, dati dello Science and Engineering Research Council J. A destra al centro: dati dal Two Micron All Sky Survey (2MASS). A destra in basso: dati di TESS (2108). Credito: Roland Vanderspek (MIT) et al., ArXiv 2018.

Ormai dovremo abituarci alle scoperte quasi giornaliere di TESS per quanto riguarda nuovi pianeti extrasolari. Il telescopio spaziale della NASA è da pochi giorni entrato in piena funzione, dopo essere stato portato in orbita ad aprile, e non ha certo fatto aspettare studiosi, astronomi appassionati troppo a lungo.

È il turno oggi di un pianeta, un po’ più grande della Terra, LHS 3844 b, che orbita intorno alla stella LHS 3844, una stella nana di tipo M distante circa 49 anni luce da noi. Questa”superterra” calda orbita intorno alla sua stella in sole 11 ore, un battito di ciglia rispetto, per esempio, a quanto impiega la Terra (365 giorni).
I ricercatori trovano abbastanza improbabile che intorno ad una pianeta così fortemente irradiato dalla sua stella possa esserci un’atmosfera così come la intendiamo sulla Terra.

La massa non è stata ancora individuata ma, secondo gli stessi ricercatori, la luminosità della stella e il breve periodo orbitale del pianeta stesso faciliteranno la misurazione della massa attraverso la spettroscopia Doppler.
I dati su cui hanno lavorato gli astronomi sono stati raccolti da TESS tra il 25 luglio e il 22 agosto 2018.

La scoperta di un pianeta di tipo terrestre intorno ad una stella nana di tipo M durante quello che è sostanzialmente uno dei primi tentativi di osservazione fatti con TESS suggerisce che le prospettive per il futuro, riguardo alla scoperta di nuovi esopianeti, sono brillanti: si consideri, infatti, che il 90% del cielo, dal nostro punto di vista, non è stato ancora scansionato nè da TESS né dal telescopio Keplero.
L’annuncio della sua scoperta è stato fatto ieri tramite una ricerca apparsa su arXiv.

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