La NASA si sta preparando per il lancio del Nancy Grace Roman Space Telescope testandone a fondo i componenti critici. Uno di questi componenti, il Deployable Aperture Cover (DAC), ha recentemente superato una serie di test ambientali progettati per simulare le condizioni estreme che dovrà affrontare nello spazio. Questi test segnano una pietra miliare significativa, avvicinando il telescopio al suo assemblaggio finale prima del lancio.
Test ambientali impegnativi
La Deployable Aperture Cover è una parte fondamentale del Roman Space Telescope, progettata per proteggere il telescopio dalla luce indesiderata. A differenza delle precedenti coperture rigide, questo parasole è costituito da due strati di coperte termiche rinforzate, che consentono di piegarlo durante il lancio e di dispiegarlo una volta nello spazio.
I test recenti hanno incluso il posizionamento del DAC nello Space Environment Simulator della NASA, dove è stato sottoposto a condizioni di vuoto e temperature estreme. Durante questi test, il DAC è stato raffreddato a meno 70 gradi Celsius per garantirne l’affidabilità anche nelle condizioni spaziali più difficili.
I prossimi passi del telescopio romano
Con il completamento con successo dei test termici e acustici, il Deployable Aperture Cover ha dimostrato la sua durevolezza e prontezza per lo spazio. La fase successiva di test valuterà la sua risposta alle vibrazioni di lancio e alla frequenza naturale.
Una volta completati questi test, il DAC sarà integrato con gli altri componenti del Roman Space Telescope, come l’Outer Barrel Assembly e il Solar Array Sun Shield, assicurando che il telescopio sia completamente preparato per la sua prossima missione di esplorazione dell’universo.