I topi femmine sembrano rispondere in maniera diversa, rispetto ai topi maschi, al digiuno: è questo il risultato di una ricerca che è apparsa sul Journal of Physiology. Secondo i ricercatori, nel corso degli esperimenti le femmine di topo tendevano ad assumere una maggior quantitativo di grasso nel fegato rispetto ai maschi ma contemporaneamente erano anche più efficienti nell’utilizzarlo.
Una maggiore efficienza nell’utilizzare i grassi può portare a rischi minori di malattie tra cui il diabete e l’ipertensione.
Al momento il digiuno è visto come uno dei metodi migliori per salvaguardare in generale la salute, non solo per perdere peso. Tuttavia alcune ricerche sono contrastanti. Il problema è che non si è compreso ancora qual è la lunghezza ottimale del digiuno e quali sono quelle caratteristiche a cui le persone devono attenersi per seguirlo al meglio.
I ricercatori hanno svolto esperimenti sui topi facendoli digiunare per sei ore ogni notte (la notte è la fase più attiva dei topi) per quattro settimane.
I ricercatori notavano che, quando potevano farlo, i maschi mangiavano di più rispetto alle femmine, ingrassavano di più e soprattutto mostravano fegati più grandi.
Secondo Therese Freire dell’Università di Sydney la principale differenza stava nell’accumulo di grasso nel fegato e nell’utilizzo del grasso stesso. Dopo quattro settimane di esperimenti, le femmine mostravano un infatti più grasso nel fegato e una maggiore capacità non solo di conservare i lipidi ma anche di utilizzarli.
Naturalmente si tratta di esperimenti condotti su animali e non si può automaticamente dire la stessa cosa per quanto riguarda gli esseri umani a meno che non si facciano ulteriori ricerche.