Tra un quintilione di anni inizierà l’era “degenere”: vita sarà improbabile secondo scienziato

Credito: Zakharchuk, Shutterstock, ID: 1901680069

Attualmente viviamo l’era “stellifera”, un’era del nostro universo che è cominciata poche centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang quando si è formata la prima stella. Quest’era durerà per cento trilioni di anni (o 100.000 miliardi di anni). Terminerà quando l’ultima generazione di stelle brucerà tutto l’idrogeno a disposizione, o almeno quello che ci vuole per formare nuove stelle. Ma mentre alcune stelle finiscono la loro vita in immani esplosioni, infatti, alcune di esse entrano in lunghe fasi dell’evoluzione stellare che possono durare centinaia di miliardi di anni.

Era degenere

Dopo l’era stellifera, come spiega un nuovo articolo di Astronomy.com, inizierà infatti la cosiddetta “era degenere”. Durante quest’era, che si svolgerà tra 1015 (1 quintilione) e 10 39 (1 duodecilione, o 1 seguito da 39 zeri) anni dopo il Big Bang, sostanzialmente esisteranno solo resti stellari degenerati: principalmente buchi neri ma anche nane bianche, nane brune e stelle di neutroni. Si tratta di oggetti che esistono anche oggi ma durante quell’era domineranno letteralmente il cosmo mentre oggi rappresentano un’eccezione.

Cieli visibili dai pianeti saranno del tutto scuri

Se esisteranno ancora pianeti abitati durante quell’epoca, cosa molto difficile ma che non si può escludere, il cielo visibile dalla superficie di questi pianeti risulterà praticamente buio. Si tratta infatti di oggetti che non emettono alcuna luce oppure ne emettono pochissima.
La maggior parte dell’idrogeno che sarà rimasto nell’universo sarà attratto e inglobato nelle nane brune mentre i buchi neri diventeranno enormi, ancora più grandi dei buchi neri supermassicci che abbiamo individuato o anche solo teorizzato oggi.

La vita potrebbe esistere durante l’era degenere?

E la vita? Potrebbe esistere durante un’era così fredda e oscura? Secondo Richard Pogge, un astronomo dell’Università Statale dell’Ohio, è abbastanza improbabile. Le normali stelle che vediamo oggi, quelle che emettono tantissima luce, non esisteranno più perché l’idrogeno a disposizione sarà insufficiente. Questo influirà moltissimo sulla possibilità che la vita possa continuare ed originarsi da qualche parte. E andrà sempre peggio: l’universo diventerà sempre più freddo e ciò porterà i pianeti ad essere sempre più gelidi ed oscuri e quindi inabitabili.
Qualcuno ha teorizzato la possibilità che una civiltà sufficientemente avanzata livello tecnologico possa sfruttare nane bianche, stelle di neutroni e finanche buchi neri per ricavare l’energia necessaria onde sopravvivere. Ma naturalmente parliamo di tecnologie al di là anche della nostra attuale immaginazione.

Sistemi stellari come li vediamo oggi saranno impossibili

Inoltre, spiega l’astronomo, durante quest’era la maggior parte dei pianeti che oggi consideriamo come abitabili e che orbiterà per forza di cose intorno ai resti di stelle degenerate sarà stata espulsa dalle loro orbite. Oppure si saranno già spostati a spirale vicino allo stesso residuo stellare finendo per rimanere inglobati. In sostanza, spiega lo scienziato, l’esistenza di sistemi stellari come quelli che vediamo oggi sarà impossibile.
Forse si formerà qualche nuova piccola galassia fatta di cadaveri stellari ma, sempre per la mancanza di idrogeno, non si formeranno nuove stelle. E gli stessi resti stellari degenerati tenderanno a disperdersi nell’universo invece di aggregarsi perché nelle collisioni tra galassie verranno scagliati via nello spazio intergalattico.

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