
Perché non usare un razzo quando si devono inviare, per esempio, scorte essenziali, come acqua e cibo, in una zona che deve essere raggiunta il più presto possibile? In realtà non si tratta di un’idea nuovissima ma finora non è mai stata messa realmente in pratica, almeno non a livello commerciale, per evidenti difficoltà tecniche, logistiche e anche ingegneristiche. Un nuovo comunicato dell’Università della Florida Centrale, però, mostra che gli scienziati ci stanno realmente lavorando.
Razzo da trasporto
L’università americana è uno dei sette istituti di ricerca, finanziati dall’University Consortium Research Opportunity dell’USSF, che mira proprio a realizzare un “razzo da trasporto”, naturalmente riutilizzabile. I ricercatori sperano di raggiungere questo importante obiettivo nel giro di una decina di anni.
La ricerca, facente parte del programma Rocket Cargo della US Air Force, è mirata soprattutto a capire la fattibilità dell’utilizzo di razzi commerciali per far sì che merci di varia natura (varie tonnellate) possano raggiungere in maniera efficiente e rapida praticamente tutto il mondo. Si tratta di una necessità che potrebbero rivelarsi pressante, per esempio, in caso di calamità.
Varie tecniche per realizzare il progetto
A fare parte del team è anche Michael Kinzel, un ingegnere esperto di fluidodinamica computazionale. Il team ha intenzione di usare tecniche quali l’analisi numerica e la modellazione aerodinamica per capire come il carico possa arrivare in sicurezza. Altre tecniche di modellazione verranno poi usate per far sì che il razzo possa atterrare a destinazione in sicurezza. Quello dell’atterraggio, e in generale del riutilizzo, dei razzi è diventato un approccio reale anche in ambito commerciale, come ha dimostrato la SpaceX. Tuttavia spedire un razzo in un’altra parte del globo, potenzialmente a migliaia di chilometri di distanza, è certamente un altro discorso a livello tecnico e logistico.
Programma Rocket Cargo
Il programma Rocket Cargo, annunciato solo nel 2021, prevede l’utilizzo, solo per il trasporto di cose, di razzi suborbitali riutilizzabili. Gli atterraggi avverrebbero con forza propulsiva, proprio come quelli di SpaceX.
È dagli anni 60 del secolo scorso che i militari americani stanno studiando come utilizzare i razzi per consegnare merci in vari teatri operativi. Già nel 2020 l’apparato militare americano ha collaborato proprio con SpaceX per consegnare varie tonnellate di carichi con i razzi in qualsiasi parte del mondo nell’ambito del progetto Starship dell’azienda americana. Quello della consegna di merci tramite razzi suborbitale è un progetto che fa parte di un programma di ricerca e di sviluppo scientifico considerato di primaria importanza: con un razzo si potrebbe spostare il carico trasportabile da un C-17 (poco meno di 100 tonnellate) in ogni punto del globo in meno di un’ora.