
Il problema relativo al trasporto degli organi da una struttura ospedaliera è una sfida che molti addetti ai lavori affrontano quotidianamente: si tratta di una questione cruciale per non rendere inutile l’atto di donazione. Attualmente vi sono poche opzioni per il trasporto degli organi e, su lunghe distanze, esso dipende da particolari processi e da aerei perlopiù commerciali i quali dipendono a loro volta da orari e da modelli di traffico. Al di là dei costi è il tempo ad essere un fattore cruciale in quanto gli organi sono molto sensibili sotto questo punto di vista.
Varie sperimentazioni, dunque, si stanno effettuando per quanto riguarda il trasporto degli organi tramite droni, un metodo che farebbe risparmiare tempo e denaro. Un drone equipaggiato a dovere potrebbe inoltre fare viaggi anche abbastanza lunghi, di centinaia di km.
Questa volta un gruppo di scienziati dell’Università del Maryland di Baltimora dichiara di essere riuscito a trasportare un organo tramite drone. Nello specifico i ricercatori hanno effettuato 14 missioni di volo della durata di poco di un’ora con la distanza più lunga percorsa di poco più di due chilometri.
Quello che contava di più era comprendere come l’organo avesse reagito a condizioni di viaggio come queste. Hanno effettuato controlli in tal senso proprio grazie ad un particolare dispositivo denominato HOMAL (Human Organ Monitoring and Quality Assurance Apparatus for Long-Distance Travel) il quale misura in tempo reale la temperatura, la pressione, latitudine, il livello di vibrazioni e la posizione dello drone tramite GPS.
Tramite questo metodo è stato possibile dimostrare che la temperatura e l’ambiente di viaggio dell’organo trasportato, nello specifico un rene, hanno mostrato valori stabili e che l’organo non ha subito alcun impatto in relazione alla sua integrità strutturale.
Il drone utilizzato era un DJI Matrice 600 Pro Hexacopter, un modello dotato di sei motori. Attualmente i limiti esistono ancora, soprattutto riguardo all’autonomia, ma è sicuro che ulteriori sviluppi occorreranno in futuro e che il trasporto di organi umani con i droni possa diventare una strada più che percorribile.