
Gli eventi avversi e in generale i traumi che possono occorrere nel corso dell’infanzia possono avere un impatto duraturo sulla salute fisica e mentale, anche più in là la vita, del bambino. I ricercatori dell’Università di Auckland, Nuova Zelanda, sono giunti a questa conclusione analizzando un sondaggio relativamente ampio (più di 2800 risposte) condotto in Nuova Zelanda nel 2019.
A differenza di altri studi, in questo caso i ricercatori hanno preso in considerazione varie tipologie di traumi infantili, dall’abuso emotivo/fisico fino a quelli che possono occorrere in famiglie in cui c’è violenza, casi di malattie mentali, divorzio, abuso di sostanze o uno dei componenti della famiglia che finisce in stato di detenzione.
Effetti che hanno conseguenze sull’intera società
Come spiega la professoressa Janet Fanslow della Facoltà di scienze mediche e sanitarie dell’Università neozelandese, non si tratta di effetti che si ripercuotono solo sulle singole persone. Gli effetti delle malattie fisiche e mentali dei soggetti che hanno subito traumi infantili hanno conseguenze sull’intera società, sul servizio sanitario quindi sull’economia.
Secondo i ricercatori anche un solo tipo di trauma infantile può essere collegato ad un rischio più grande di peggioramento della salute mentale. Quando ci sono due o più tipi di traumi infantili, le probabilità di problemi di salute fisica o mentale a livello cronico aumentano poi ancora di più.[1]
Esperienze avverse durante l’infanzia: gli esiti a lungo termine
Analizzando le risposte di 1464 femmine e 1423 maschi contenuto in un sondaggio condotto nel 2019 in Nuova Zelanda, i ricercatori scoprivano che i soggetti che avevano un punteggio di esperienze avverse dell’infanzia (Adverse childhood experiences, ACE) più alti mostravano probabilità più alte di cattiva salute mentale, di disabilità e di peggioramenti della condizione di salute a livello cronico.
I ricercatori notavano che i traumi infantili risultavano dannosi per la salute anche in presenza di esperienze infantili positive e gli effetti positivi delle esperienze positive durante l’infanzia risultavano minimi.[1]
Maggior rischio di malattie cardiache e asma
I ricercatori notavano, in particolare, un aumento della probabilità di malattie cardiache nelle persone che avevano subito abusi emotivi o fisici nel corso dell’infanzia, che avevano assistito a violenze tra persone o che avevano vissuto in famiglie con soggetti che abusavano di sostanze. Notavano inoltre un aumento del rischio di asma per coloro che provenivano da famiglie con soggetti che abusavano di sostanze, con soggetti con malattie mentali o con i genitori che avevano scelto il divorzio.
“La politica e i programmi per affrontare la povertà infantile sono importanti di per sé, ma non mitigheranno completamente l’effetto delle esperienze infantili avverse”, riferisce la professoressa Fanslow.[1]