Un batterio che si nutre di petrolio è stato trovato sullo sfondo della Fossa delle Marianne, una profonda depressione che si trova nell’oceano Pacifico occidentale, la più profonda in assoluto, così profonda e poco esplorata che “Sappiamo di più su Marte che della parte più profonda dell’oceano” , come riferisce Xiao-Hua Zhang dell’Università Oceanica della Cina, uno degli autori dello studio poi pubblicato su Microbiome.
Il gruppo di ricerca ha raccolto alcuni campioni della popolazione microbica endemica della fossa delle Marianne, ad una profondità di circa 11.000 metri.
Una volta riportati superficie ed analizzati, i ricercatori, guidati da Jonathan Todd, della Scuola di Scienze Biologiche dell’Università dell’East Anglia, hanno trovato dei batteri che degradavano idrocarburi, ossia composti organici, costituiti da idrogeno e atomi di carbonio, che sono alla base del petrolio greggio e del gas naturale.
Per capire da dove provengono gli idrocarburi di cui questi batteri si cibano, i ricercatori hanno effettuato nuove analisi prelevando acqua anche nella zona più profonda, quella del sedimento sul fondo.
I ricercatori hanno quindi identificato idrocarburi prodotti biologicamente nel sedimento oceanico sul fondo della fossa, cosa che suggerisce che esistono dei batteri che producono idrocarburi in questo habitat.
Secondo David Lea-Smith, altro ricercatore impegnato nello studio, la produzione di questi idrocarburi aiuterebbe i microbi a sopravvivere all’enorme pressione di schiacciamento che debbono sopportare a quella profondità.
Lo stesso ricercatore parla di una forza pari a 1.091 chilogrammi di peso che pressano contro uno spazio paragonabile a quello occupato da un’unghia.
Si tratta di un ambiente unico in cui batteri producono idrocarburi e altri batteri se ne cibano ma ulteriori ricerche andranno effettuate per ottenere più informazioni, come specifica lo stesso Xiao-Hua Zhang.