
Nuove analisi di un fossile costaricano mostrano che l’addomesticamento dei cani da parte dell’uomo è un fatto molto antico. Un team di ricercatori ha analizzato il fossile di un osso della mascella di un cane trovato in Costa Rica scoprendo che era appartenuto ad un esemplare vissuto 12.000 anni fa. Questo dimostra che questi animali erano addomesticati dalle popolazioni del Centroamerica più di 12.000 anni fa.
L’osso mascellare è stato scoperto dopo uno scavo avvenuto nel 1978 nei pressi di Nacaome, nord-est della Costa Rica. In realtà i ricercatori per diversi anni hanno trovato in questo sito i resti fossili di diverse ossa appartenute ad esseri viventi del tardo pleistocene ma le nuove analisi si sono concentrate sull’osso del cranio di in cane. I ricercatori, come spiega un comunicato della AFP, hanno pensato all’inizio che si trattasse dell’osso di un coyote, cosa apparsa comunque subito strana anche perché la forma dei denti del fossile che hanno scoperto non risultava così appuntita.
Si tratta, invece, dei più antichi resti di un cane mai trovati nelle Americhe (il record precedente apparteneva ad un ritrovamento fatto in Alaska e datato a 10.150 anni fa). In questo caso i tecnici dell’Università di Oxford hanno realizzato un test del DNA e la datazione al carbonio scoprendo che si tratta del campione di un esemplare vissuto 12.000 anni fa.
Secondo quanto spiega alla AFP Guillermo Vargas,[1] un ricercatore costaricano impegnato nello studio, i primi cani addomesticati nelle Americhe sono probabilmente arrivati in questo continente all’incirca 15.000 anni fa. Arrivarono grazie alle popolazioni asiatiche che migrarono nel continente tramite lo stretto di Bering, come spiega il biologo e zooarcheologo dell’Università Nazionale Autonoma del Messico Raul Valadez. Si attende ora l’analisi da parte di tecnici e ricercatori di una rivista specializzata.