
È il più antico fossile di muffe melmose, strutture di funghi microscopici, mai rinvenuto quello rimasto accidentalmente intrappolato nell’ambra e poi ritrovato da un team di ricercatori in Myanmar che lo hanno analizzato e hanno pubblicato i risultati che hanno ottenuto in un nuovo articolo scientifico apparso su Scientific Reports.
Di solito quando parliamo di esseri viventi che restano intrappolati nell’ambra facciamo riferimento a piccoli esseri quali insetti o ragni ma in questo caso i ricercatori delle Università di Gottinga e Helsinki e del Museo di Storia Naturale di New York hanno scoperto tracce di mixomiceti del genere Stemonitis, funghi mucillagginosi appartenente al gruppo degli amebozoi, vissuti oltre 100 milioni di anni fa.
Ciò rende questo fossile uno dei pochi fossili di mixomiceti (muffe melmose) mai rinvenuti e l’unico del periodo del mesozoico.
Apparentemente questi funghi si presentano come una sorta di melma ma in natura possono unirsi fino a formare strutture molto complesse che servono per diffondere le spore.
Come spiegano gli stessi ricercatori, trovare fossili di melma fungina come questa è abbastanza raro e in passato sono state solo due le scoperte simili ma questa è quella che è stata datata più indietro nel tempo.
L’improbabilità di una scoperta del genere sta nel fatto che i corpi che questi funghi microscopici formano hanno una vita estremamente breve e quindi la probabilità che restino intrappolati in una massa d’ambra è piuttosto bassa rispetto invece ad altri esseri viventi.
Come spiega Jouko Rikkinen, uno degli autori dello studio, questa melma è stata probabilmente strappata dalla corteccia di un albero da una lucertola ed entrambi sono poi rimasti attaccati alla stessa resina appiccicosa dell’albero per finire incorporati nell’ambra.
La lucertola si è evidentemente staccata dallo stesso corpo d’ambra ed è rimasto solo il fragile corpo fruttifero dei funghi.
La muffa scoperta dai ricercatori può essere ricondotta a specie di funghi che esistono ancora oggi ed il fatto che funghi del genere, che diffondono le proprie spore utilizzando il vento, siano sopravvissuti fino ad oggi mostra che questa tecnica di riproduzione fungina ha avuto i suoi vantaggi rispetto ad altre.
Approfondimenti
- Morphological stasis in the first myxomycete from the Mesozoic, and the likely role of cryptobiosis | Scientific Reports (IA) (DOI: 10.1038/s41598-019-55622-9)