Si parla di uno “tsunami di lavoratori anziani” in relazione ad un rapporto pubblicato dal Bureau of Labor Statistics degli Stati Uniti il quale prevede che nel corso del prossimo decennio i lavoratori con un’età superiore ai 75 anni raddoppieranno nei soli Stati Uniti.
Secondo il rapporto, il numero di lavoratori con più di 75 anni passerà infatti da 1,8 milioni del 2018 a 3,7 milioni nel 2028.
Si parla dunque di una crescita del 105%, una delle più rapide previste per ogni fascia di età negli Stati Uniti.
Altro sostanziale aumento interesserà i lavoratori con un’età compresa tra 65 e i 74 anni: questi ultimi cresceranno del 51%.
Anche se sono relativi solo agli Stati Uniti, questi dati fanno comunque comprendere quanto la forza lavoro del prossimo futuro tenderà ad invecchiare, probabilmente grazie anche alla maggiore diffusione dell’automatismo in un numero sempre più grande di ambiti.
Ciò permetterà a persone sempre più anziane di restare nel mondo del lavoro e di continuare a produrre con professioni non troppo laboriose fisicamente.
Questi dati però fanno anche comprendere il livello di invecchiamento generale della popolazione.
Negli Stati Uniti ci sono in ogni caso altri fattori responsabili tra cui un cambiamento sempre più rapido dei sistemi pensionistici, sempre più gestiti dal settore privato.