
È possibile rilevare con leggero anticipo gli tsunami, rispetto a come avviene oggi analizzando il cambiamento del livello del mare, misurando il campo magnetico che generano. Lo rileva un comunicato dell’American Geophysical Union in relazione ad un nuovo studio apparso sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth.[1]
Gli tsunami, infatti, generano dei campi magnetici nel momento in cui spostano l’acqua del mare attraverso il campo magnetico terrestre.
Campo magnetico degli tsunami
Che il campo magnetico degli tsunami potesse arrivare prima del cambiamento nel livello del mare, procurato dagli stessi tsunami, era già stato teorizzato ma questo studio lo dimostra. I ricercatori hanno effettuato misurazioni simultanee del magnetismo e del cambiamento del livello del mare di alcuni tsunami per comprendere quale dei due fenomeni può essere rilevato prima.
È possibile stimare l’altezza delle onde
Nel nuovo studio gli stessi ricercatori hanno dimostrato che analizzando i campi magnetici degli tsunami è possibile stimare l’altezza delle onde. I ricercatori hanno usato i dati di uno tsunami avvenuto nel 2009 a Samoa e di uno tsunami del 2010 in Cile. I dati relativi a questi due tsunami contenevano anche i set di dati necessari per valutare i campi magnetici generati.
I dati hanno portato i ricercatori a stimare che il campo magnetico arriva prima, di circa un minuto, rispetto al cambiamento del livello del mare in una zona profonda circa 4800 metri a seguito di uno tsunami.
Risultati eccitanti
Si tratta di risultati eccitanti, secondo Zhiheng Lin, geofisico dell’Università di Kyoto e autore senior dello studio. I risultati dello studio, infatti, concordano con le simulazioni teoriche effettuate precedentemente.
Naturalmente individuare prima uno tsunami può essere utilissimo per allerte più precoci che potrebbero salvare anche delle vite. Anche solo un minuto di tempo in più, infatti, può permettere ad una persona, ad esempio, di ripararsi in una zona più alta a seguito dell’allarme.
Il metodo di individuare campo magnetico, però, sembra essere valido, come spiega il comunicato, solo per tsunami che si verificano in ambienti di acque profonde e non in ambienti di acque basse, come spesso lo sono quelle prossime alle coste. Le acque più profonde, infatti, “filtrano” il rumore ambientale e consentono il rilevamento del campo magnetico.