Si parla di una “scoperta rivoluzionaria” per quanto riguarda il trattamento del cancro alla prostata in un nuovo comunicato diffuso alle agenzie dell’Università dell’Australia Meridionale.
La nuova formulazione è relativa all’abiraterone acetato, commercializzato anche sotto il nome di Zytiga, e potrebbe, secondo gli scienziati dell’istituto australiano, migliorare la qualità delle persone che soffrono di tumore alla prostata.
A suggerirlo sono gli studi gli esperimenti condotti dagli stessi ricercatori secondo i quali questa formulazione nuova risulterebbe più efficace rispetto a quelle tradizionali fino al 40% in più.
La nuova formulazione, da assumere per via orale, consente dosi più piccole del farmaco e ridurrebbe anche degli effetti collaterali, tra cui diarrea e gonfiore articolare.
“Molti farmaci sono scarsamente solubili in acqua, quindi quando vengono ingeriti entrano nell’intestino ma non si dissolvono, il che significa che il loro effetto terapeutico è limitato. Questo è il caso di Zytiga. Qui, solo il 10% della dose viene assorbito, lasciando l’altro 90% irrisolto, quando passa semplicemente attraverso il corpo come rifiuto”, spiega Hayley Schultz, la ricercatrice principale dietro lo studio. “Inoltre, i pazienti che assumono Zytiga devono digiunare per due ore prima di assumere il farmaco e un’altra ora dopo l’assunzione del farmaco per ottenere un assorbimento prevedibile. E come puoi immaginare, questo può essere estremamente scomodo”.
Questa nuova formulazione, invece, usa un olio specifico, cosa che aumenta molto la sua solubilizzazione e assorbimento stesso del farmaco da parte del corpo. In definitiva un trattamento più efficace e meno invasivo.
L’olio utilizzato viene disciolto insieme all’abiraterone acetato e incapsulato in microparticelle di silice porosa. Si forma dunque una polvere che può essere poi lavorata e trasformata in compresse oppure può essere a sua volta incapsulata in capsule.