Ulteriore riscaldamento da riduzione di emissioni troppo veloce è scenario non plausibile secondo studio

Qualcuno ha teorizzato che tagliare in maniera troppo aggressiva e veloce le emissioni di combustibili fossili possa scatenare un effetto indesiderato e provocare addirittura un aumento della stessa temperatura nel breve termine.
Ora un nuovo studio della Duke University mostra che si tratta di uno scenario non plausibile e dunque da non prendere in considerazione.

Come specifica nel comunicato stampa Drew Shindell, professore in Scienze della Terra alla Nicholas School of the Environment ed uno degli autori dello studio, in qualunque scenario plausibile con riduzioni di emissioni provenienti da combustibili fossili tra quelli che si possono ipotizzare, non ci sono picchi significativi nel riscaldamento o altra conseguenza nefasta per il clima.

In tutti questi scenari si evidenziano diminuzioni dei tassi di riscaldamento almeno entro due decenni dall’inizio dell’eliminazione graduale.
I ricercatori hanno analizzato 42 scenari plausibili che presentano un eliminazione più o meno graduale dell’utilizzo di combustibili fossili.

L’unico scenario in cui si verifica un picco significativo di riscaldamento è uno non plausibile, ossia quello in cui le emissioni mondiali vengono arrestate istantaneamente oppure in tempi brevissimi.
Si tratta di uno scenario non plausibile, come specifica lo stesso Shindell, dato che per passare all’energia pulita ci vorranno decenni.

L’idea è che l’atmosfera terrestre può in un breve periodo liberarsi dal cosiddetto “aerosol”, composto prodotto dal consumo di combustibile fossile che in parte oscura il Sole, mentre i gas serra, come l’anidride carbonica, persisterebbero e ciò potrebbe portare ad un aumento a breve termine del riscaldamento atmosferico (qualcuno ha ipotizzato di circa mezzo grado Celsius).
Secondo Smith si tratta di “paure infondate”. Lo stesso ricercatore aggiunge che “qualsiasi aumento del tasso o del livello di riscaldamento a breve termine sarà piuttosto piccolo rispetto a ciò che vedremmo se permettessimo che le emissioni rimanessero ai livelli attuali”.

“Ciò che questo lavoro mostra è che è sbagliato pensare che la transizione verso l’energia pulita abbia anche grandi rischi ambientali. Invece, fornisce enormi benefici per la salute pubblica e mitiga i cambiamenti climatici”, riferisce Shindell.
Lo studio è stato pubblicato su Nature .

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