Umani conservavano ossa di animali per mesi per estrarne midollo già 400.000 anni fa

Una particolare dieta portata avanti dagli umani del paleolitico è stata scoperta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tel Aviv in una collaborazione internazionale.
I ricercatori hanno trovato prove, risalenti a circa 400.000 anni fa (tardo paleolitico) del consumo da parte dei primi umani di midollo osseo proveniente daossa di animali sapientemente conservate. Il ritrovamento è avvenuto nella grotta di Qesem, nei pressi di Tel Aviv, mentre lo studio è stato pubblicato ieri su Science Advances.

Il midollo osseo ha da sempre rappresentato un importante contributo nutrizionale per la dieta degli umani e infatti altri studi in passato ne hanno mostrato il consumo. Queste ricerche mostravano che gli umani rimuovevano i tessuti molli e consumavano il contenuto delle ossa; tuttavia questo nuovo studio mostra che gli stessi umani mettevano in atto avanzati metodi di conservazione delle stesse ossa per il consumo del midollo mai scoperti prima.

Gli umani del tardo paleolitico, infatti, secondo le prove che hanno trovato i ricercatori, erano soliti portare arti e crani degli animali uccisi durante la caccia nelle grotte mentre il resto della carcassa veniva spogliato della carne del grasso e lasciato sulla scena della caccia.
I ricercatori hanno in particolare scoperto resti di ossa di zampe di cervo che mostrano tagli particolari. Questi tagli suggeriscono che queste ossa venivano tenute al sicuro nelle grotte, con tutta la pelle, affinché potessero essere meglio conservate e affinché il midollo stesso potesse essere consumato in momenti di maggior bisogno.

Ciò significa che questi umani conservavano le ossa per prelevare il midollo all’interno con tutta calma, anche dopo giorni o settimane.
Queste ossa, come hanno mostrato i ricercatori eseguendo varie analisi, tra cui anche analisi chimiche, mostravano un basso tasso di degradazione del grasso midollare che veniva ben conservato fino a nove settimane dopo l’uccisione dell’animale. Una volta arrivato il momento di consumare il midollo, questi primi umani toglievano la pelle rinsecchita, frantumavano l’osso e lo estraevano, come spiega Ran Barkai, ricercatore dell’Università di Tel Aviv e uno degli autori dello studio.

In sostanza le ossa venivano usate come “lattine” per conservare il midollo osseo, un po’ come si fa oggi con tante varietà di cibo in scatola.
Questa scoperta mostra che i popoli del tardo paleolitico fossero più avanzati di quanto pensato, almeno per quanto riguarda lo stile di alimentazione e la raccolta e la conservazione del cibo: “erano abbastanza sofisticati, abbastanza intelligenti e abbastanza talentuosi da sapere che era possibile preservare particolari ossa di animali in condizioni specifiche e, quando necessario, rimuovere la pelle, rompere l’osso e mangiare il midollo osseo”, spiega Avi Gopher, altro autore dello studio.

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