
Nel prossimo futuro potrebbero esserci livelli di estinzione dei mammiferi a “senza precedenti” secondo un nuovo studio apparso su Science Advances. Il nuovo studio si concentra soprattutto sull’impatto che gli esseri umani hanno avuto in passato sulla biodiversità, un impatto che, avvenuto perlopiù dal tardo pleistocene ad oggi, rimane ancora oggetto di discussione in quanto a grandezza.
Applicando modelli bayesiani a varie documentazioni fossili per comprendere i tassi delle estinzioni di mammiferi nel corso degli ultimi 126.000 anni, i ricercatori sono riusciti a fare una previsione relativa all’aumento o comunque al proseguimento di questi tassi di estinzione.
Partendo dal presupposto che gli esseri umani sono responsabili delle estinzioni di molti mammiferi avvenute nel corso degli ultimi millenni e che l’impatto del clima in molti casi è trascurabile, i ricercatori stimano che le cose non dovrebbero cambiare poi molto, anzi dovrebbero peggiorare in tal senso. Nello specifico i calcoli che hanno effettuato suggeriscono che gli esseri umani provocheranno almeno 558 estinzioni entro i prossimi 100 anni.
Si tratta di una bella decurtazione considerando che ad oggi sono 5700 le specie classificate di mammiferi e considerando anche che dall’inizio del tardo pleistocene (126.000 anni fa) ad oggi gli esseri umani hanno provocato “solo” 351 estinzioni di specie di mammiferi (solo tra quelle individuate dagli scienziati), molte delle quali note solo da reperti fossili o zooarcheologici.
Secondo gli stessi ricercatori, tutte le estinzioni causate dall’uomo nei secoli e nei millenni precedenti “rappresentano solo la punta dell’iceberg” rispetto a quelle che avverranno nel corso dei prossimi decenni. Questo perché gli esseri umani hanno in particolare diminuito fortemente il numero di habitat per molte specie di mammiferi.
I tassi aumenteranno soprattutto in Africa, nelle Americhe e nell’Eurasia, zone nelle quali i tassi di estinzione per i mammiferi si trovano ancora ad un livello relativamente moderato.
Secondo i ricercatori, entro il 2100 in ogni caso tutto il globo sarà investito da una seconda ondata di estinzioni, una fase nella quale l’Australia e i Caraibi sono già entrati.
“Sulla base delle tendenze attuali, prevediamo per il prossimo futuro un’escalation dei tassi di entità senza precedenti”, dichiarano i ricercatori nell’abstract dello studio
Attualmente nella lista rossa delle specie minacciate l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha inserito 120.000 specie.
Approfondimenti
- The past and future human impact on mammalian diversity | Science Advances (IA) (DOI: 10.1126/sciadv.abb2313)