Uomini morti dovrebbero poter donare sperma secondo ricerca britannica

Gli uomini del Regno Unito dovrebbero poter donare il proprio sperma dopo la morte secondo uno studio-analisi pubblicato sul Journal of Medical Ethics.
Donare lo sperma dopo la morte è tecnicamente fattibile, fanno notare i ricercatori, ma può essere visto anche come “moralmente ammissibile”: nel Regno Unito, infatti, cresce sempre di più la domanda di coppie infertili di poter accedere alle banche del seme e sta sorgendo un certo divario tra la domanda e l’offerta data la relativa carenza di donatori.

Secondo i ricercatori, se è accettabile a livello morale che si possono donare gli organi per alleviare le sofferenze di pazienti che ne hanno bisogno, non esiste un motivo valido per il quale ciò non possa essere esteso anche per quelle coppie che soffrono per l’infertilità.
Inoltre la donazione di sperma dopo la morte potrebbe contribuire ad aumentare il livello dei diversificazione dell’approvvigionamento del seme, fa notare gli stessi ricercatori, una caratteristica importante che amplierebbe la possibilità di scelta dei riceventi.

Attualmente esiste infatti una tecnica per raccogliere lo sperma da una persona morta da massimo 48 ore tramite un processo di stimolazione elettrica della ghiandola prostatica oppure tramite un vero e proprio intervento chirurgico. Lo sperma può essere poi naturalmente congelato e reso disponibile quando serve.

Possono essere poi effettuate normali controlli sanitari sul donatore e sul suo sperma così come si effettuano su un donatore vivo.
E per quanto riguarda i riceventi, questi ultimi potrebbero filtrare inizialmente i donatori morti preferendo solo quelli vivi, se lo vogliono. Naturalmente il donatore dovrebbe aver dato il proprio ok, mentre è in vita, ad una eventuale donazione di questo tipo.

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