
Uragani consecutivi, di quelli che non permettono di recuperare da un uragano che ne arriva un altro, aumenteranno sempre di più, da qui alla fine del secolo, nella costa del Golfo e a farne le spese saranno soprattutto gli Stati della Florida e della Louisiana, secondo uno studio condotto dal climatologo dell’Università di Princeton Dazhi Xi.
Doppio della probabilità di due tempeste a nove giorni l’una dall’altra
In effetti, come fa notare il comunicato dell’Unione Geofisica Americana, nel corso degli ultimi quarant’anni il tempo intercorrente tra le tempeste tropicali di una certa portata nella costa del Golfo stanno diventando sempre più brevi.
Lo studio calcola che entro la fine di questo secolo, Florida e Louisiana avranno il doppio della probabilità di essere martoriate da due tempeste tropicali che si abbattano sul territorio entro nove giorni l’una dall’altra.
Florida e Louisiana più esposte a tempeste “sequenziali”
I ricercatori hanno esaminato i dati relativi alle stagioni degli uragani dal 1979 al 2020. Hanno preso soprattutto in esame quei casi in cui due tempeste si abbattevano nella stessa area ad una distanza massima di due settimane l’una dall’altra. Il numero di giorni che intercorreva tra una tempesta e l’altra risultava modificato nel corso del tempo che tendeva a ridursi.
Lo scienziato ha diviso l’area della costa del Golfo in regioni diverse identificando quelle più a rischio di tempeste “sequenziali” per il prossimo futuro in Florida e Louisiana. In generale l’intera costa del Golfo, comunque, sperimenterà un numero di tempeste sempre maggiore con la stagione degli uragani che si allungherà sempre di più.
Aumenteranno i rifugiati climatici
Eventi come questi probabilmente aumenteranno i cosiddetti “rifugiati climatici”. Jill Trepanier, una ricercatrice dell’Università Statale della Louisiana non coinvolta nello studio, spiega che i rifugiati climatici sono praticamente sfollati che non possono più vivere in una determinata area a causa delle peggiorate condizioni climatiche.
Le tempeste consecutive esacerberanno proprio questo fenomeno: se non si è in grado, per esempio, di ripristinare una rete elettrica o una serie di alloggi nonché altre tipologie di strutture o risorse importanti, proprio perché non si ha tempo tra una tempesta e l’altra, è consequenziale l’aumento del numero dei rifugiati climatici.