
Stiamo vivendo il più veloce periodo di crescita urbana mai avvenuto nella storia umana. È questa la conclusione a cui è arrivato uno studio pubblicato su Nature Sustainability e condotto da Andrew Gonzalez, professore del Dipartimento di biologia della McGill University.
Secondo quanto calcolato dallo stesso ricercatore, che ha analizzato più di 600 studi relativi agli impatti della crescita urbana sulla biodiversità, entro il 2030 saranno più di 2 miliardi le persone che vivranno nelle città. Si tratta di un ritmo di crescita urbana equivalente a quello relativo alla costruzione di una città delle dimensioni di New York ogni sei settimane.
Sempre entro il 2030, ricercatore prevede che più di 290.000 chilometri quadrati (un’area più grande del Regno Unito) saranno convertiti, da habitat naturale, in suolo urbano.
Gli impatti più diretti e gravi si avranno in Brasile, Cina e Nigeria, area in cui sussiste un livello di biodiversità molto vario e ampio.
Inoltre secondo il ricercatore gli studi relativi agli impatti della crescita umana sostanzialmente non vengono effettuati nei posti giusti: ulteriori ricerche più approfondite dovranno essere effettuate per avere un quadro completo di come le città, in futuro, influenzeranno la natura degli studi non dovranno essere effettuati solo nei paesi ad alto reddito in quanto la maggior perdita di habitat naturale relativa all’espansione urbana sia nei paesi a basso reddito.
Approfondimenti
- Cities and their rising impacts on biodiversity – a global overview | Newsroom – McGill University (IA)
- Research gaps in knowledge of the impact of urban growth on biodiversity | Nature Sustainability (IA) (DOI: 10.1038/s41893-019-0436-6)
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