
L’utilizzo dell’urina umana come fertilizzante per le colture è in fase di test da parte di un team di ricercatori provenienti da diversi istituti. I test, come spiega un nuovo studio pubblicato su Agronomy for Sustainable Development,[1] vengono condotti con l’urina di alcune donne contadine della Repubblica del Niger, come spiega, in un nuovo articolo, Phys.org.[2]
L’esperimento con le donne contadine del Niger
L’urina, contenendo elementi come azoto, fosforo e potassio, può essere considerato, di base, un ottimo fertilizzante. Tuttavia l’utilizzo dell’urina è ancora abbastanza limitato (soprattutto se confrontato con l’utilizzo delle feci animali). I ricercatori volevano capire se l’urina umana possa un giorno essere utilizzata su una scala ampia. Hanno quindi contattato alcune donne contadine, che vivono in un’area isolata della Repubblica del Hilger, finché donassero parte della loro urina.
Colture di miglio perlato (Pennisetum glaucum)
Quest’ultima hanno fertilizzato delle colture di miglio perlato (Pennisetum glaucum), una coltura abbastanza diffusa nel paese una perlaquale gli agricoltori incontrano di solito sempre notevoli difficoltà per una serie di ragioni, tra cui anche la scarsità dello stesso letame animale.
Agli stessi contadini veniva insegnato come conservare, pastorizzare e poi diluire l’urina onde utilizzarla come fertilizzante per le colture. Oltre all’urina venivano usate anche piccole quantità di letame.
Campi fertilizzati con l’urina risultavano il 30% più produttivi
Dopo due stagioni di crescita i ricercatori notavano che i campi fertilizzati con l’urina risultavano il 30% più produttivi rispetto ai campi trattati in maniera tradizionale. Ad un certo punto anche altre persone nell’area, che non facevano parte dell’esperimento inizialmente, hanno cominciato ad usare questa tattica per le loro colture. Dopo due anni dalla partenza dell’esperimento, più di 1000 persone usavano, di propria iniziativa, la propria urina per fertilizzare i campi.[1]