
Un team di ricercatori della McMaster University sta testando sugli animali un metodo di somministrazione dei vaccini per via inalatoria ottenendo buoni risultati, come riferisce un nuovo comunicato emesso dall’Università canadese. Secondo quanto riferisce il comunicato, infatti, questi vaccini aerosol sembrano fornire una protezione migliore e un livello di immunità più efficace se confrontati con gli spray nasali.
Risposta immunitaria più protettiva
Gli spray nasali, infatti, raggiungono soprattutto la gola e il naso mentre gli aerosol bypassano, in un certo senso, il passaggio nasale e diffondono le goccioline del vaccino più profondità nelle vie aeree. Ciò, secondo i ricercatori, induce ad una risposta immunitaria più protettiva.[1]
Gli esperimenti sugli animali
I ricercatori hanno sperimentato questa modalità di somministrazione con un vaccino per la tubercolosi effettuando diverse tipologie di analisi, dalla misurazione della distribuzione delle goccioline nel corpo alle risposte immunitarie. Gli esperimenti sono stati fatti sugli animali. I ricercatori notavano che il vaccino, essendo somministrato in maniera diretta nei polmoni, stimolava delle risposte immunitarie più forti e quindi procurava una migliore protezione dalla malattia.[1]
Speranze anche per gli esseri umani?
Rispetto ai vaccini che si limitano a depositare il materiale sono nel naso e nella gola, con un metodo del genere la risposta immunitaria che si genera e che avviene in profondità nel polmone risulta molto più forte, come spiega Matthew Miller, ricercatore della McMaster che ha partecipato allo studio. Questi risultati sono una delle prime prove precliniche evidenti che supportano la somministrazione di vaccini sotto forma di aerosol per via inalatoria anche negli esseri umani e per varie tipologie di infezioni respiratorie come la tubercolosi, l’influenza e anche la COVID-19, spiega Zhou Xing, professore all’Immunology Research Center della McMaster ed altro autore dello studio.
I ricercatori credono che questo metodo di consegna del vaccino nel corpo possa offrire un livello di difesa migliore non solo nel contesto dell’attuale pandemia ma anche, eventualmente, per quelle future.[1]